Invernale solitaria in SODADURA da Avolasio il 14 febb. 2018

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In solitaria invernale sul SODADURA (2011 m) da Avolasio per i PIANI D’ARTAVAGGIO (1650 m) il 14 febbraio 2018.

Il Monte Sodadura è una bella piramide triangolare sovrastante i Piani di Artavaggio, particolarmente attraente in inverno quando domina il panorama con il suo bianco profilo triangolare nell’azzurro del cielo. Sulla cima convergono le tre creste nord-ovest, nord-est e sud- ovest. Consigliata la traversata della vetta salendo per la cresta sud-ovest e scendendo per la cresta nord-est oppure in senso inverso.

PERCORSO:

Avolasio di Vedeseta (1050 m) > Prato Giugno (1268 m) > Sella (1400 m > Piani d’Artavaggio (1650 m) > Monte Sodadura (2011 m) , salito dalla cresta sud-ovest, sceso dalla cresta nord-estt > Rif. Nicola (1880 m) Sella > Prato Giugno > Avolasio

DIFFICOLTA’: EE in ambiente innevato la traversata del Sodadura cresta nord-ovest > cresta sud est, con scarponi invernali, ghette, ramponi ; E tutto il resto del percorso

TEMPI : Salita: 4 ore (Avolasio>Artavaggio>Sodadura) Discesa: 3 ore (Sodadura>Rif. Nicola>Artavaggio>Avolasio)

DISLIVELLO: positivo: 136; negativo – 1338

DISTANZA: Km 18,48 (GPS Orux Maps) ; Km 22,14 (GPS Wikiloc)

APPOGGI : Rif. Sassi-Castelli e Rif. Casari ai Piani d’Artavaggio (1650 m); in alto, i Rif. Nicola (1880 m) e Cazzaniga (1889 m)

Mercoledì 14 febbraio 2018, splendida giornata invernale, non fredda e con tanto sole e ottima visibilità.

Ne approfitto per risalire per la terza volta sul Monte Venturosa innevato, la prima fatta in compagnia di amici salendo da Bonetto di Pizzino, la seconda e questa in solitaria partendo da Avolasio di Vedeseta.

Amo questo percorso di salita da Avolasio ai Piani d’Artavaggio che, anche se più lungo rispetto a quello che parte da Bonetto, preferisco perché molto panoramico sulla Valle Taleggio.

Raggiungo in auto Avolasio, frazione di Vedeseta a quota 1050 m, in Val Taleggio.

Parcheggiata l’auto, imbocco la sterrata segnavia CAI 151, sgombra di neve fino a Prato Giugno, in decisa salita nel primo tratto, e, percorsi due tornantini nel bosco verso sinistra, sopra la frazioncina, con un lungo traversone, prendo quota. Scelgo poi la mulattiera-scorciatoia e, uscito dal bosco, sbuco di fronte ad alcune casette, in disuso ormai, in località Prato Giugno (1268 m).un pianoro prativo, molto bello, ben innevato, panoramico verso il Resegone, il Due Mani, le Grigne, la valle di Bordesiglio e lo Zucco di Maesimo. Da qui in avanti è una festa per gli occhi, complice l’ottima visibilità. Il cielo splende di un azzurro intenso sulle bianche distese dei prati innevati. Trascurando la sterrata che sale a sinuosi tornanti, risalgo in direttissima questi panoramici pratoni, dove sono incastonate belle baite ben ristrutturate. Seguo buone tracce nella neve.

Poi la stradina rientra nel bosco, si spiana e ne riesce poco dopo buttandomi addosso all'improvviso una splendida gobba della montagna chiamata "La Sella" a quota 1400 m circa. Il panorama sulla Valtaleggio da qui è grandioso, si distinguono i paesi di Peghera, Olda, Sottochiesa e Pizzino con il Corno Zuccone in primo piano e Cancervo e Venturosa sullo sfondo e, più lontano, l’Alben. Dopo un ampio lungo tornante, mi si presenta un bel cascinale con la scritta ‘Sella, m. 1380’ e poco più avanti un magnifico roccolo. Continuo sulla sterrata 151 su traversoni e scollinamenti, incontrando baite e pascoli ben innevati fino ad incrociare la sterrata che sale dalla Culmine S. Pietro...le due sterrate si uniscono in una. Proseguo ancora per circa 45’ fino a raggiungere, dopo circa oltre due ore e mezza di cammino, i Piani d’Artavaggio a quota 1650 m. ! Ora il panorama si apre verso i piani con l’Albergo Sciatori (chiuso da tempo) , il Rif. Sassi-Castelli, il Rif. Casari, l’ex- Rif. Aurora, e , in alto, i Rif. Nicola (1880 m) e Cazzaniga (1889 m) , con le montagne soprastanti dello Zuccone Campelli (2159 m) della Cima di Piazzo (2057 m) e della piramidale Sodadura (2011 m). Ai Piani d’Artavaggio (1650 m), superato l’ex Albergo Sciatori e la vicina chiesetta, calzo ghette e ramponi e prendo a destra la traccia battuta nella neve che affronta la salita della cresta sud-ovest del Sodadura, ben osservata in lungo e in largo mentre salivo. Inizialmente con poca pendenza, man mano salgo la cresta diviene ripida fino a raggiungere un gradino roccioso con fondo in parte ghiacciato, che supero con attenzione aiutandomi con le mani , seguendo la sicura traccia nella neve dura ben gradinata dagli escursionisti passati prima.

Lungo tutto il percorso di salita, come in discesa, calzo ghette e ramponi, indispensabili.

Mi accompagna una lieve fredda brezza, mentre il sole splende e mi riscalda.

Raggiungo con soddisfazione la Croce e la Madonnina di vetta del Sodadura (2011 m) ben emergenti dalla neve.

Lo spettacolo è magnifico verso il Resegone, le Grigne, il gruppo dei Campelli, dei Tre Signori, del Baciamorti-Aralalta e i sottostanti Piani d’Artavaggio con i Rifugi Cazzaniga e Nicola.

Un bel po’ di sosta soprattutto fotografica a 360° e poi scendo con molta attenzione dalla affilata cresta nord-est seguendo la traccia ben ‘scavata’ nelle neve.

Si rivelano nella ripida discesa su neve indispensabili ghette e soprattutto ramponi per non scivolare.

Raggiunta la base della discesa, tornato su sentiero tranquillo in saliscendi raggiungo il Rif. Nicola (1880 m), dove, rilassato, mi godo un bel pranzetto al sacco con davanti lo spettacolo della piramide innevata del Sodadura.

Poi mi abbasso ai Piani d’Artavaggio seguendo il tracciato più breve di neve battuta .

All’ex Albergo Sciatori chiudo l’anello della salita cresta sud-ovest e discesa cresta nord-est del Monte Sodadura.

Passo poi , scendendo, vicino al Rif. Casari e al Rif. Sassi Castelli, e vado a ripendere la sterrata innevata percorsa in salita.

A bivio, prendo a sinistra il sentiero151 in direzione Avolasio.

Mentre il sole si abbassa all’orizzonte, anch’io mi abbasso alla Sella e poi ai pratoni di Prato Giugno, dove ammiro un bel tramonto del sole tra Resegone e Grigne, che però non riesco a fotografare al meglio, perché le batterie della fotocamera sono scariche.

Da Prato Giugno in breve sono ad Avolasio a tramonto concluso, contento della bella lunga terza escursione invernale sulle nevi del Sodadura!