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L'ALPINISMO È FINITO? BOTTA E RISPOSTA TRA MESSNER E GOGNA

30 Settembre 2014 / 07:00
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774
Scritto da Redazione Orobie
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L'ALPINISMO È FINITO? BOTTA E RISPOSTA TRA MESSNER E GOGNA

30 Settembre 2014/ 07:00
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Scritto da Redazione Orobie

L'alpinismo è finito? Bella domanda. E gran bel dibatitto. Che si ripropone da almeno da almeno trent'anni, ma che negli ultimi giorni ha vissuto l'ennesimo botta e risposta tra due pezzi da novanta nell'universo alpino: Reinhold Messner e Alessandro Gogna.

Messner: «Il mio alpinismo ha fallito»

«Il mio alpinismo ha fallito - aveva dichiarato alla vigilia del suo settantesimo compleanno il re degli ottomila, facendo riferimento alla sempre più diffusa pratica sportiva di alcune delle discipline come l’arrampicata indoor e alla dimensione “turistica” dell’alpinismo d’alta quota».
«L’alpinismo tradizionale è rimasto un’attività marginale - aggiungeva durante la stessa intervista rilasciata a Repubblica - fatto da pochi scalatori che sono molto, molto bravi perché si allenano molto più di noi, hanno equipaggiamento migliore di noi e fanno delle cose incredibili. Però sono molto pochi. Il mio alpinismo, devo dirlo apertamente, è fallito, non c’è più. Forse Bonatti è stato l’ultimo alpinista tradizionale».

Gogna: «Messner dimentica le nuove imprese»

Cosa ribatte lo scalatore e scrittore ligure? «Messner – scrive nel suo blog -,non accenna alle centinaia di “spedizioni” grandi e piccole che ogni anno vengono fatte alle montagne di tutto il mondo senza alcuna possibilità che possano essere confuse con il turismo. Anche i meno informati possono seguire le cronache di ogni giorno, sui portali internet e sulle riviste specializzate».
«Le imprese di Matteo Della Bordella, Luca Schiera, Ermanno Salvaterra, Rolando Garibotti, Denis Urubko, Hans-Jörg Auer, Ueli Steck, Andy Kirkpatrick, Leo Houlding, Sandy Allan, Rick Allen, solo per citare in ordine confuso e molto ampiamente incompleto i primi nomi che mi vengono in mente, non sono avventure di tardi epigoni imitatori del grande alpinismo passato: sono grandi imprese d’avventura, a un livello tecnico inconcepibile anche solo venti anni fa. Per non parlare delle grandi imprese in campo puramente roccioso, a livello a dir poco eccelso. L’informazione al riguardo non manca e se la si consulta con occhio attento e imparziale risulta che i praticanti della disciplina “alpinismo tradizionale” non sono affatto pochissimi e in ogni caso non sono inferiori numericamente a trenta o quaranta anni fa». Insomma: un bel confronto. Che, periodicamente, torna d'attualità. E voi cosa ne pensate?