A Campo due ci sono arrivati, ma lì sono rimasti. Quella di oggi non è stata una giornata facile sulle pendici del Nanga Parbat. Così come non è facile centrare le previsioni. La finestra di bel tempo che sulla carta doveva durare qualche giorno è stata infatti interrotta da venti violentissimi che hanno spazzato anche campo base. A dire il vero non è arrivata alcuna perturbazione, ma – come spiega il blog di Gazzetta Inverno al Nanga - ma si tratta di condizioni specifiche della montagna stessa: «Il Nanga Parbat – si legge nello stesso blog - ha immense pareti esposte a Sud-Est, e quindi nelle giornate serene ben soleggiate, e a Nord-Est, dove d’inverno i raggi del sole non arrivano. La grande differenza di temperatura fra questi due versanti (il terzo è quello Ovest, il Diamir, dove i raggi del Sole arrivano per poche ore) provoca venti anche di grande intensità e di direzione variabile intorno alla montagna».

Una giornata persa, la cima del Nanga si allontana

Simone Moro, Tamara Lunger, Alex Txicon e Ali Sadpara sono stati costretti a un riposo forzato e parecchio in quota (il campo 2 si trova a 6.100 metri). Chiusi nelle loro tende aspettano che la situazioni migliori. Chiaro che, avendo «perso» una giornata della presunta finestra, l’ascesa alla vetta ora si complica.