Censimento aquila e gipeto
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In attesa della seconda edizione di "Cidneon. Festival internazionale delle luci" (in programma dal 10 al 17 febbraio), sabato 3 e domenica 4 febbraio a Brescia vengono proposte visite guidate gratuite al Castello. Gli appuntamenti sono sabato 3 febbraio alle 15 e alle 16 e domenica 4 febbraio alle 11, alle 15 e alle 16.
Le visite guidate saranno gratis e condotte da studenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, coordinati dal professor Fabio Larovere. Grazie alla collaborazione delle guide dell’Associazione speleologica bresciana sarà anche possibile accedere agli ambienti sotterranei della Torre dei prigionieri e dei Magazzini dell'olio. Per partecipare, basta presentarsi agli orari indicati all’ingresso del castello.
Questa in breve la storia del Castello di Brescia. Il colle si chiama Cidneo e Cidno era un re dei Liguri, ma qualcuno scomoda anche gli Etruschi o un nucleo di Troiani in fuga guidati da Enea. E Brescia sarebbe allora Altilia, dal vecchio nome di Troia. Quel che è certo è che il Cidneo, il colle del castello, alto soltanto 149 metri - ma che possono sembrare molti per chi arriva dalla Pianura padana - è un luogo abitato sin dai tempi più remoti, sin dall'età del Bronzo: avanzi preistorici e vasellame rinvenuti nel terreno lo testimoniano. La parte più antica del castello, la torre cilindrica detta Mirabella, che si innalza su una base di epoca romana, risale all'età dei Comuni, mentre il corpo rettangolare del Mastio, con le mura merlate e i due torrioni circolari fortificati dai barbacani (quello a destra del ponte levatoio è detto dei Prigionieri), venne realizzato da Giovanni e Luchino Visconti nel 1343. È probabile però che i Visconti abbiano migliorato soltanto le fortificazioni precedenti di Mastino della Scala, signore di Verona.
La Repubblica veneta decise di costruire altre difese. Le mura di Brescia furono ampliate fino a Canton Mombello e si scavò la trincea della Pusterla, separando il castello dalle colline dei Ronchi. E anche il castello venne dotato di nuove mura, una nuova cerchia poligonale con i fossati scavati nella viva roccia. All'ingresso si eresse il portale con il leone di San Marco, si costruì una grande cisterna e, nel Mastio, vennero innalzati gli edifici del Grande e Piccolo Miglio, per contenere le granaglie e i viveri della guarnigione.
Sotto gli Austriaci il castello venne adibito a prigione e a caserma. Persa l'importanza strategica sul piano militare e con la vittoria nella seconda guerra d'indipendenza del 1859, soppresse le prigioni, il castello, con i suoi viali e i suoi giardini, rimane per tradizione il luogo ideale per le passeggiate dei bresciani durante il weekend. Sono visitabili al suo interno, ora che è stato chiuso il giardino zoologico, il museo del Risorgimento, il Museo delle Armi, un bel plastico ferroviario e, nelle notti stellate, la specola.
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