Itinerario MS

Dalla valle dei Forni al Cevedale

  • Scialpinismo
  • 5 ore
06 Aprile 2018 / 12:45
1
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4186
Scritto da Redazione Orobie
Itinerario

Dalla valle dei Forni al Cevedale

06 Aprile 2018/ 12:45
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Scritto da Redazione Orobie
Itinerario

Dalla valle dei Forni al Cevedale

06 Aprile 2018/ 12:45
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Scritto da Redazione Orobie

Il percorso

Questa escursione è una proposta scialpinistica suggerita dal campione di snowboard e commissario della Nazionale italiana Cesare Pisoni. Come ultima «grande discesa» della stagione, Pisoni sulla rivista Orobie di aprile 2018 in edicola in questi giorni ci accompagna sul Monte Cevedale, in Valtellina. In questa uscita è accompagnato dal fotografo Matteo Zanga, autore delle immagini sulla rivista e in questa pagina.

Questa escursione con gli sci è adatta anche a chi vuole avvicinarsi alle quote maggiori. Prima si sale sulla vetta della montagna valtellinese nel cuore del teatro bellico più elevato durante la Grande guerra, poi inizia la bellissima discesa, con il campione che disegna con lo snowboard la vedretta di Cedèc.

La vetta del Cevedale (posta a 3.769 metri), sulle Alpi Retiche meridionali, è una meta scialpinistica molto frequentata. Unisce tre vallate: Valfurva, val di Pejo e val Martello ed è raggiungibile anche dalla val di Solda. Il nostro punto di partenza è il parcheggio del rifugio dei Forni (2.178 metri). Vi si arriva da Santa Caterina Valfurva (Sondrio) percorrendo in auto la strada a pagamento (la colonnina del pedaggio è posta all’inizio della via).

L’itinerario per il Cevedale sale a sinistra lungo la sterrata della val Cedèc. Si seguono tre tornanti e poi il tracciato si sviluppa quasi pianeggiante, conducendo progressivamente fino al rifugio Pizzini (2.706 metri).

Da qui si continua dritti in direzione nord-est fino quasi alla partenza della teleferica del rifugio Casati, dove si devia decisamente a destra, in direzione est. Le pendenze cominciano a farsi più sostenute e si passa sotto la costiera rocciosa che sale al Cevedale. Si affronta, mantenendosi sulla sinistra, la vedretta di Cedèc su pendii molto ampi e regolari, fino a raggiungere una deviazione a sinistra dove il ghiacciaio si presenta seraccato in modo spettacolare e con un netto incremento della pendenza.

Si sale a est la parte più ripida e si esce verso destra in direzione del passo che collega con la val di Pejo. Si raggiunge così in diagonale, superando l’ultimo ripido pendio, l’anticima sulla cresta nord-est e si percorre la parte terminale in piano arrivando alla croce di vetta. Poco prima di quest’ultima, sulla destra, si trovano i ruderi, parzialmente coperti dalla neve, di una vecchia baracca risalente alla Grande guerra.

L’itinerario di discesa ricalca quello della salita, una tra le più belle e semplici dei ghiacciai lombardi. Attenzione però alla presenza di eventuali crepacci, il pericolo maggiore di questa escursione.