DESERTO BIANCO - PIANI D'ARTAVAGGIO

4
5
787

Commenti

Marzio Sambruni 11 anni, 1 mese

Ricercata e bella questa serie bicromatica biancazzurra. La voto. Ciao.

  • maurizio crespi 11 anni, 1 mese

    Quelle del concorso a me proprio non si aprono...

  • Daisy Duke 11 anni, 1 mese

    c’era almeno un libro dell’infanzia, e ci si metteva vicino al fuoco per leggere e parlare… L’inverno vissuto in un’altra maniera: quale dei due scegliere? Certamente è una tradizione che va recuperata, quella della lettura, anche senza il fuoco, ma pensate che tristezza non avere più il fuoco! Il fuoco è una grande compagnia. Quando eravamo in Albania (io avevo 18 anni ed ero in guerra) c’era una signora che raccontava le storie dell’Orlando Furioso: era una poetessa e recitava accanto al fuoco l’Orlando Furioso… chissà come l’aveva imparato. Oggi si accende la televisione e chissà se si sa ancora cos’è l’Orlando... Cerchiamo di liberarci dai nostri condizionamenti e riconquistiamo ciò che ci fa "rivedere le stelle" e non solo in senso metaforico. Ricordo una notte in Germania, era inverno: che meraviglia! Che silenzio! Un cielo pieno di stelle! Si erano spente tutte le luci e sembrava d’essere tornati indietro non di cinquant’anni, ma di settanta/ottanta. Nella vostra vita vi auguro almeno un blackout in una notte limpida! MARIO RIGONI STERN

  • Daisy Duke 11 anni, 1 mese

    Inverno L’inverno è il momento della riflessione, ma anche il momento della sofferenza, specialmente per chi ha tanti anni e ha memorie lontane: quante case, ad esempio, non avevano il riscaldamento? È anche l’inverno della guerra. E l’inverno della guerra si riempie di memorie. L’inverno porta con sé anche le memorie della neve, le grandi sciate. È il momento delle riflessioni della vecchiaia e anche la gioia dei bambini quando arriva la prima neve che, con la bocca aperta guardando il cielo, s’impegnano a raccogliere i fiocchi che scendono. L’inverno è anche una tavola grande, dove si sta in tanti e un fuoco che brucia per scaldare. È la stagione fatta per leggere anche se oggi la televisione sostituisce in parte questa abitudine oltre a quella del racconto – non ci sono più né la nonna, né gli anziani che narrano storie vissute, sostituiti dalla televisione che racconta storie banali e false. Se ci guardiamo intorno, noi anziani ancora vediamo la nostra fanciullezza: le capriole, le corse nella neve, il freddo, il gelo… non importava nulla e si viveva, mentre la fantasia navigava in modo leggero e si caricava di mistero. In questi anni abbiamo perso tanto. Non sappiamo più vivere l’inverno come si viveva una volta. Forse la colpa è dei termosifoni e dell’aria condizionata che ci ha fatto perdere il gusto del passare delle stagioni. Pensate al focolare, in una cucina di montagna qualsiasi (non occorre essere in una famiglia ricca): in tutte le case solitamente