Dent d'Herens

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Fine settimana trascorso in Valpelline per salire questa selvaggia e maestosa montagna dirimpettaia del grandioso Cervino. Partiti sabato mattina dalla diga di Place Mulin (Bionaz , AO ) saliamo al rifugio Aosta con una lunga camminata di circa 13Km e 900m di dislivello transitando dal rifugio Prayarer. dove la quasi totalità delle persone si fermano. L'Aosta è ancora un classico esempio di vero rifugio Alpino dove poche persone arrivano e dove la semplicità e a tranquillità regnano sovrane. Il gestore Diego è un ragazzo molto in gamba e simpatico ci ha accolto alla grande non facendoci mancare nulla nonostante il posto sia davvero un nido d'Aquila. Cena ottima, simpatia e disponibilità del rifugista ci fanno trascorrere una serena serata complice anche l'incontro inaspettato con altri amici.

Nel cuore della notte la sveglia suona e, sotto una meravigliosa Luna quasi Piena, ci incamminiamo verso il ghiacciaio delle Gran Murailles fino a quando non arriviamo ai piedi del "gendarme rosso" da dove inizia la salita al colle di Tiefmatten che si svolge per un ripido canale di roccia friabile (caduta pietre ) alto una sessantina di metri, con l'ausilio di un'ottima catena.  

Al colle i colori dell'alba iniziano a dipingere il cielo e la vista del maestoso Dent Blanche ci lascia senza fiato... 

Il tratto iniziale di cresta presenta roccia buona e divertente arrampicata con tratti esposti e qualche aggiramento per lo più sul versante svizzero fino a quota 3800 (presenti alcuni chiodi e cordini). Successivamente si risale un bel pendio glaciale via via più ripido, per terminare su terreno misto (evidenti fittoni inox, molto comodi per l'assicurazione) fino a un piccolo intaglio, da cui un ultimo tratto su cresta molto aerea conduce in vetta.

Qui il panorama di apre in tutta la sua grandezza e magnificenza, la vista del Cervino, proprio lì davanti è grandiosa e quasi sconvolgente! Sotto di noi Cervinia, lontano il lago i Place Mulin che dovremo raggiungere tra qualche ora, tutto attorno noi un tripudio di vette innevate che spaziano dai 4000 del Vallese al Monte Bianco passando per il Gran Paradiso ed il Monviso.

Il vento da nord è teso e freddo quindi rimaniamo in vetta giusto il tempo per riempirci gli occhi ed il cuore di questa meraviglia e poi giù dalla via normale che è tutto tranne che una "semplice via normale".

Infatti il ritiro del ghiacciaio l'ha resa una ripida parete dove ghiaccio e rocce convivono per rendere la vita degli alpinisti complicata. Alcuni spuntoni permettono l'esecuzione di doppie o assicurazioni veloci, ma la cosa fondamentale è essere veloci perchè dall'alto, con l'arrivo del Sole, la parete scaglia grossi proiettili verso chi si avventura tra i suoi meandri. 

Fortunatamente le condizioni che abbiamo trovato sono quelle che speravamo con abbondante neve e poco ghiaccio e roccia, quindi arriviamo abbastanza rapidamente alla ghiacciaio da cui non ci resta che rientrare al rifugio Aosta e quindi alla macchina.

Una gita lunga, tecnicamente, fisicamente e psicologicamente impegnativa su una montagna che nulla regala se non un panorama tra i più belli delle Alpi sul vicino Cervino e grandi soddisfazioni. L'ideale è raggiungere il rifugio Prayarer in MTB in modo da evitare i circa 6Km di camminata pressoché pianeggiate a fianco del lago.