MONTE CORNO (1030 m) e PIZZO RABBIOSO (1151 m) da Santa Croce-Salvarizza di San Pellegrino Terme (923 m) il 5 marzo 2019

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PERCORSO

SALITA Salvarizza (923 m) > per stradetta gippabile e sentiero Monte Corno (Crus di Coregn) 1030 m > per sentierino passando da due capanni anticima nord e cima Pizzo Rabbioso (1151 m)

DISCESA In senso inverso il percorso di salita, non ritornando all’anticima nord e scendendo dal Monte Corno a Salvarizza sul sentiero del roccolo del costone.

Difficoltà: per escursionisti (con spiccato senso di orientamento su sentieri non segnalati)

Dislivello: 400 m

Distanza: km 6 circa

Tempi: 3 ore e nezza

Acqua assente: rifornirsi alla partenza

Escursione indicata per mezza giornata

Bella escursione breve, fattibile in mezza giornata.

Risalgo al Pizzo Rabbioso (1151 m) , la montagna più alta della costiera montuosa Pizzo di Spino-Croce di Bracca-Pizzo Rabbioso, che separa la bassa e media Val Serina (Comuni di Bracca e Algua) dalla Val Brembana (Comune di San Pellegrino Terme).

Montagna si può dire di casa, che vedo da una vita, della quale ho percorso una diecina d’anni fa, sentieri sui ripidi fianchi verso la Val Serina sul sentiero 397 e verso Santa Croce di San Pellegrino Terme.

Son desideroso di salire ad ammirare la bella croce posta quest’estate sulla cima sud. Intendo fare un bell’anello del Pizzo Rabbioso, salendo da Salvarizza (932 m) in territorio di Santa Croce (772 m) frazione di San Pellegrino Terme. Sulla mappa il percorso risulta fattibile...salire da nord sulla cima del Pizzo Rabbioso (1151 m) e da quella scendere per cresta alla nuova Croce , posta sulla punta più a sud. Mi rimane l’incognita della traversata in cresta da nord a sud...che pochi han fatto e che a loro detta risulta a tratti affilata ed esposta e con tratti di sentiero scosceso su erba scivolosa. Comunque salgo a vedere di persona!

Il 5 marzo 2019, bellissima tersa fresca giornata marzolina, Susi ed io, sbrigati gli impegni del mattino, saliamo in auto, seguendo sulla provinciale la deviazione per Dossena, da San Pellegrino Terme alla frazione di Santa Croce (772 m) e proseguiamo fino alla località Salvarizza (923 m) dove parcheggiamo.

Imbocchiamo la stradetta gippabile e la percorriamo fino a lasciarla per deviare sul sentiero segnalato per la Croce del Monte Corno-Crus di Coregn (10130 m) che ben presto in decisa salita raggiungiamo.

Splende al sole la vetta con la bella recente luminosa croce in metallo che sostituisce quella precedente in legno che avevo visto quand’ero salito 12 anni.

Dopo breve sosta ‘fotografica’ ai panorami, proseguiamo sul sentierino di cresta in direzione del Pizzo Rabbioso.

Avvistato un bel cocuzzolo, ritrovato il tracciolino di salita, seguendolo con attenzione ci ritroviamo sulla cimetta panoramica. Discendiamo con attenzione la ripida discesa e rientriamo sul sentiero per il Pizzo Rabbioso.

Raggiunto il capanno del Silvano, posto alla forcella tra Monte Corno e Pizzo Rabbioso, proseguiamo, seguendo un sentierino (non segnalato) ben tracciato nel bosco, che ci porta ad una prima sella per proseguire fino ad una seconda dov’è posto un altro capanno con vista sulla Val Serina.

Qui, entrati nel sentiero che da Frerola sale a cima Pizzo Rabbioso, prima di imboccare a dx il sentierino segnalato che sale al Pizzo Rabbioso, prendiamo a sx per andare a vedere l’anticima sud che ci presenta panoramica sulla valle.

In poco tempo su sentierino in saliscendi raggiungiamo la cimetta-anticima nord del Rabbioso (1104 m), segnalata da un ometto di pietre.

Rientrati quindi al bivio, prendiamo il sentiero per la cima del Pizzo Rabbioso, salendo decisamente in cresta, tra boscaglia di pini mughi ad alto fusto fino a raggiungere la cima del Pizzo Rabbioso (1151 m), segnalata da un ometto di sassi.

Bello il panorama da un lato sulla media Val Brembana e dall’altro sulla val Serina con le cime innevate di Alben, Arera e Menna!

Susi non resiste alla tentazione di scendere alla croce del Pizzo Rabbioso su percorso impegnativo, già fatto da lei in senso inverso.

In men che non si dica, seguita ovviamente da Nika, scende e risale questo impegnativo percorso. su sentierino, tracciato sul filo di cresta tra roccette e anche su erba secca e scivolosa,

Ad opera compiuta, ci ristoriamo e riposiamo un momento prima di fare il percorso di discesa.

Rifacciamo quindi per rientrare a Salvarizza in senso inverso il percorso di salita, non ritornando all’anticima nord, soffermandoci piuttosto nei punti più panoramici, come alla ‘Crus di Coregn’ scattando fotografie nella calda luce del tardo pomeriggio. Anziché poi seguire il successivo percorso fatto in salita, scegliamo di scendere dal sentiero del ‘costone’ nord del Corno passando per un altro bel roccolo ed abbreviando il percorso. Arrivati a Salvarizza ci godiamo un bel tramonto del sole.dietro il Sornadello.