Monte Valletto - Canale Sud-Est

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Sovente l’avevo guardato dall’alto verso il basso e sul finire dell’estate del 2018 m’ero ripromesso che sarei tornato a trovarlo durante la stagione fredda, seppur quest’inverno possiamo definirlo in mille modi tranne che freddo.
Il Canale Sud-Est del Monte Valletto, da non confondere con il più conosciuto e prevedibile Canale Est che sale dritto per dritto dai Laghi di Ponteranica, resta nascosto nel dedalo roccioso del versante Sud della montagna. Ha uno sviluppo (molto) breve ma nonostante ciò può offrire una salita dal sapore pionieristico DOC soprattutto durante le giornate dove il tempo da dedicare alle “belle Orobie” è poco.
Relazioni che lo descrivessero in modo esaustivo se ne trovavano poche perciò…

21 ottobre 2018

Durante la discesa dal Monte Valletto e dopo aver percorso l’elegante e aereo Spigolo Nord poco sotto la vetta sale un canaletto all’apparenza ripido e, come prerogativa delle Alpi Orobie del resto, bello marciotto.
“Va che bello”, dico a Filippo!
“Potrebbe essere una buona idea invernale senza troppe pretese”, continuo.

23 febbraio 2019

Anche l’ultima via di salita al Monte Valletto s’è concessa!
Purtroppo lo scarso innevamento di questo strano inverno c’ha lasciato ben poche speranze di disegnare ancora qualche curva con “gli assi” sugli assolati pendi orobici, perciò l’idea è sorta quasi spontanea.
“Ricordi quel canaletto che abbiamo adocchiato al Monte Valletto lo scorso autunno”?
“Dai che andiamo a vederlo da vicino”!
Il Monte Valletto, come avrete già avuto modo di leggere in questo mio blog, anticamente nominato “Cima di Salmurano” sorge a Sud-Est del Monte Ponteranica Centrale e da esso si dirama una costiera che, dopo essersi estesa ai Piani dell’Avaro, separa la Val Mora dalla Valle di Salmurano”. Vale la pena ricordare la breve storia di Luigi Pasquini, perito durante un tentativo di salita a soli 21 anni.
“Alla sommità del Canale Est, presso la vetta, è posta una croce che ricorda l’alpinista Pasquini, precipitato il 3 luglio 1923, in un tentativo di salita ad un isolato torrione”.
Attualmente la piccola croce è stata spostata sulla vetta del Monte Valletto e se date un’occhiata alla piccola targa posta si di essa, troverete riscontro in tutto quello che vi sto raccontando.
Ma torniamo a quel 23 febbraio contrassegnato dal (fortissimo) vento e dalla bellezza.
L’inerzia di PandOrobica ci deposita nei pressi del Rifugio Monte Avaro e dopo pochi minuti di cammino l’alba ci abbraccia col suo gelido respiro colorato.
Sono pochi istanti dominati dal silenzio, rotto di tanto in tanto dal rumore della digitale.
Con fare silenzioso saliamo all’incrocio col segnavia 101 e iniziamo a traversare in direzione del Rifugio Benigni. Quasi subito abbandoniamo l’invisibile sentiero, in questo periodo coperto da un’insidiosa lastra di ghiaccio e, calzati i ramponi, risaliamo l’erto canalone culminante tra la Quota 2309, sulla quale ultimamente è stata posta una croce in legno e da certuni erroneamente denominata “Tribortoi”, e il Monte Valletto.
Il nostro canale fino a questo punto resta invisibile, e soltanto a tre quarti del canalone appare verso sinistra assolato e d’ottima neve portante.
Come scrivevo nell’introduzione la salita seppur breve è sicuramente d’ottima soddisfazione giacché l’ambiente non ha nulla da invidiare a posti ben più blasonati.
Saliamo quasi automatici fino ad un breve saltello dove decidiamo di legarci in quanto consci che l’uscita (ahinoi) sarà più estiva che invernale.
L’ultimo muretto… ma cosa ve lo dico a fare… sarà goduria allo stato puro!
Pochi metri ci separano dalla ventosa vetta ornata da un inaspettato mare di nuvole in direzione Sud.
I ricordi di me e Filippo inevitabilmente volano a tutte le volte che siamo saliti su questo piccolo balcone panoramico e per certi versi storico.
Qualche scatto fotografico, un pensiero ad una persona per me cara ritrovata dopo 35 anni e… alé; si stappa una buona bottiglia di marsala in perfetto stile “Saglio – Corti – Credaro”.
Ok, ok, non avevamo la bottiglia di Marsala ma gli occhi colmi di bellezza quelli si!
Grazie Filippo e Grazie Alpi Orobie!


P.S. Più fotografie sul mio blog: http://maurizioagazzi.blogspot.com/2019/03/monte-valletto-canale-sud-est.html