Quella lingua di neve che porta al Vaccaro

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Seguo con gli occhi la lingua di neve che ricopre la dorsale sud est del monte Vaccaro; sale sinuosa e disegna la via di salita ma al tempo stesso rivela quanto avaro sia stato l’inverno che volge al termine. Attorno ad essa, infatti, la compatta distesa di ciuffi d’erba, incolore e ancor privi di vita, ricopre tutto il versante esposto al sole e discende sino al sottostante Rifugio Vaccaro, e poi ancor più giù sino al monte Alino dove, infine, le prime primule punteggiano i bordi della mulattiera che conduce all’abitato di Parre.

Capricciosa e bizzarra, pare che la primavera abbia fretta di arrivare! Non me ne curo troppo, proseguo lento l’erta salita rinfrescato dal mite venticello che accarezza la dorsale ed allietato dal panorama che si apre sulla Presolana e le altre bellissime vette delle Orobie, mentre pian piano scorgo al confine del cielo la piccola croce che capeggia sulla vetta del monte Vaccaro.

Commenti

Giuseppe Bana 5 anni, 1 mese

...bentornato.....

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  • Cristian Riva 5 anni, 1 mese

    Ciao Giuseppe, grazie!