Monte Gardena (2117 m) ad anello dal Rif. Cimon della Bagozza, l’8 giugno 2019

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Spettacolo di tanti bei fiori con in fronte quello impagabile delle Piccole Dolomiti Scalvine

PERCORSO

Rif. Cimon della Bagozza (1600 m) > Malga Rena (1675 m) > sent. 428- Sella di Glaiola (1920 m) > Anticima Gardena (2007 m) > Monte Gardena (2117 m) > Anticima > Discesa a vista alla croce rustica lignea > Sent. 428 > Passo del Giovetto (1816 m) > Madonnina e Laghetto di Campelli (1680 m) > Rif. Cimon della Bagozza

Dislivello: positivo 845 m, negativo -760 m

Distanza: km 13,72

Difficoltà: E escursionistica

Tempi: ore 4.30

Escursione non impegnativa sia per lunghezza che per difficoltà, quella al Monte Gardena che si snoda nella bella e panoramica conca dei Campelli al cospetto della suggestiva costiera calcarea delle 'Piccole Dolomiti Scalvine’ che dal Pizzo Camino- Monte Sossino si sviluppa verso il maestoso Cimon della Bagozza con i suoi ripidi canali ghiaiosi fino al Mengol e alla Cima di Baione. E, volgendo lo sguardo verso Sud-Est, si scorge la costiera del Pizzo della Presolana-Ferrante-Vigna Vaga- Pizzo di Petto.

Per me la terza volta che salgo sul Monte Gardena, mentre per Erica la prima volta.

Con noi la brava montagnina a quattro zampe Dori di Erica.

Giornata annunciata serena e così sarà !

La strada per il Passo del Vivione è aperta fino al Rif. Cimon della Bagozza (1600 m) per cui saliamo in auto fin sotto il rifugio dove parcheggiamo l’auto .

Seguiamo per un breve tratto la strada sterrata per i Campelli.

Usciti dal bosco di abeti , entriamo nell’’ambiente aperto e solatio dominato da pascoli erbosi costellati di malghe, con vista verso N-NE le poco articolate cime del Monte Gardena (2117 m) , del Monte Campione (2174 m) e Campioncino (2100 m) e verso Sud dalle ardite pareti delle ‘Piccole Dolomiti Scalvine’ nelle quali svetta la cima dell’imponente Cimon della Bagozza, insieme alla Cima di Baione, alla Cima di Mengol , alle Casse Larghe, alle Cime di Crap, al Monte di Val Piane.

Poco prima del ponticello sul torrente abbandoniamo a destra la strada per i Campelli ed imbocchiamo, seguendo l’indicazione per il Monte Gardena, la stradetta gippabile sterrata sulla sinistra per la Malga Rena e risaliamo per un tratto in dolce salita la Valle dei Teiassi con i suoi verdi prati carichi di erba e colorati dal ampie macchie gialle di tarassaco, ranuncoli e anche botton d’oro.

Passiamo alla Malga Rena (1675 m) che superiamo procedendo con ampi tornanti fin dove, seguendo l’indicazione per il Gardena, lasciamo la gippabile per seguire a sx il sent. 428 in direzione Passo del Vivione e Monte Gardena.

Lungo tutto il percorso possiamo ammirare estese fioriture di orchidee, botton d’oro, pulsatilla alpina sulfurea, anemone narcissino, fritillaria.

E’ una festa di fiori,colori che offrono splendidi panorami soprattutto verso la costiera delle Piccole Dolomiti Scalvine che abbiamo quasi sempre di fronte.

Al successivo bivio imboccato il 428 in salita a dx per Monte Gardena, in decisa salita raggiungiamo la Sella di Glaiola (1920 m) dove permane ancora qualche strisciate dell’ultima neve.

Piegando verso destra (N-E) risaliamo in decisa salita l’ampio e pendente costone che ci porta in cresta all’anticima (2077 m), da dove il panorama si allarga a nord verso i monti della Valle del Vivione e del Sellero..

Ammiriamo la bella croce in lega di ferro, posta due anni fa sul punto più panoramico dell’anticima del Gardena, opera del trezzese Paolo Mantegazza, di professione imprenditore edile, con la passione per l’arte e lo sport.

La croce è stata realizzata a freddo con una tecnica e strumenti particolari che lo stesso autore ha voluto mantenere segreti.

Proseguendo in cresta raggiungiamo la vetta del panoramico Monte Gardena (2117 m).

Sostiamo per un bel po’ in vetta per il pranzetto al sacco e per scattare foto di vetta anche panoramiche, vista la bella giornata che offre buona visibilità verso i monti sovrastanti la Valle di Scalve, dal Monte Demignone al Venerocolo fino a quelli del Passo di Vivione per sconfinare sulla Valle del Sellero e oltre, in lontananza, verso le montagne dell’alta Val Camonica con il dominante gruppo dell’Adamello.

Per la discesa, intenzionati a compiere un bel giro ad anello, tornati all’anticima e discesi alla Sella di Glaiola, non discendiamo dal sentiero 428 di salita sul versante sud, ma scendiamo dal versante est in ‘direttissima’ a vista per gli scoscesi pratoni fino a raggiungere la suggestiva rustica croce lignea , posta su un cocuzzolo panoramico sui Campelli e verso le Piccole Dolomiti Scalvine.

Abbassandoci ancora a vista per i pratoni ,agganciato il sentiero 428, lo seguiamo in direzione Passo del Giovetto (1816 m), che raggiungiamo ed oltrepassiamo fino ad arrivare, camminando in comodo saliscendi su sentiero, divenuto sterrata gippabile, fino al bivio per Passo Campelli in salita e i Campelli in discesa.

Discesi, seguendo la sterrata del 428, ai Campelli, facciamo un salto ad ammirare il Laghetto dei Campelli (1680 m) e ci soffermiamo un momento alla bella Madonnina.

Concludiamo l’escursione, chiudendo il bell’anello del Gardena poco sopra il Rif. Cimon della Bagozza..

Rientriamo quindi al parcheggio appena sotto il Rif. Cimon della Bagozza, contenti della bella escursione sul Monte Gardena, stavolta salito e disceso con un bell’anello sfruttando in gran parte il sentiero 428 ben segnalato e soprattutto godendo lo spettacolo di tante splendide fioriture con in fronte quello impagabile delle Piccole Dolomiti Scalvine.