Alla Presolana il ricordo delle vittime del Covid

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Ai 2.085 metri della Cappella Savina, in Presolana, il cielo sembra più vicino.

Nella prima Giornata regionale delle montagne, il vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi, ha celebrato la messa in ricordo delle vittime del coronavirus. «Siamo qui sulla montagna, ai confini del cielo, perché le nostre preghiere possano raggiungere il cuore di Dio più rapidamente, più semplicemente. - ha detto il vescovo - La montagna custodisce il tesoro prezioso delle sorgenti che ci donano la meraviglia di un’acqua che dà vita. Ho desiderato venire qui perché la benedizione di Dio potesse scendere come un fiume che irriga la terra, che irriga i cuori, che dà vita a chi non riesce più a sperare. La consolazione di Dio possa abitare i vostri cuori».

Nei mesi scorsi monsignor Beschi si è recato in preghiera in santuari, luoghi di cura e sofferenza. E anche qui, su una delle montagne più amate della Lombardia, ha voluto raccogliere il dolore delle famiglie, delle comunità: «Vogliamo raccogliere nella nostra preghiera ogni briciola di dolore - ha detto - perché nulla venga disperso».

Dopo la Messa, la preghiera alla statua della Madonna dei Bambini, che si trovata agli Ospedali Riuniti e che l'anno scorso era stata portata in Presolana. La statua si trova accanto alla Cappella Savina, in una grotta ornata dalle impronte dalle mani dei bimbi ricoverati al ospedale Papa Giovanni XXIII e contenente la bussola con le loro preghiere.

 Presenti alla celebrazione, promossa dal Cai insieme all'Osservatorio per le montagne bergamasche, anche i rappresentanti dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale. «Celebrare questa giornata in cima alla Presolana con questa toccante e partecipata cerimonia -hanno sottolineato il Vice Presidente del Consiglio regionale Carlo Borghetti e i Consiglieri Segretari Giovanni Malanchini e Dario Violi- è stato un modo particolarmente significativo di avvicinarci al cielo e abbracciare così simbolicamente più da vicino le vittime e i loro familiari. L’invocazione al Signore delle Cime e alla Madonna si è levata forte a protezione non solo degli escursionisti ma anche di tutti i cittadini bergamaschi e lombardi in questi mesi sottoposti a una difficile prova». 

Guarda le foto realizzate da Marin Forcella