Anello Baciamorti – Aralalta – Sodadura da Capo Foppa il 30 sett. 2020

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Anello autunnale Baciamorti (2009 m) – Aralalta (2006 m) – Sodadura (2011 m) da Capo Foppa di Taleggio il 30 settembre 2020

Questo anello permette di salire con relativa fatica e tanta soddisfazione le tre cime più importanti e belle della Val Taleggio. Della medesima altezza le prime due, Baciamorti e Araralta, sono unite a formare un corpo unico con due elevazioni sulla cresta terminale, mentre il Sodadura, bella piramide triangolare, emerge ad una certa distanza. Il percorso, che si sviluppa quasi sempre tra pascoli ed alpeggi, risulta un po’ impegnativo solo nei tratti terminali di salita alle cime, mentre il resto del cammino si svolge su comodi sentieri anche su fondo erboso, a tratti in panoramici saliscendi, piacevoli da percorrere.

NOTE TECNICHE

Partenza: Capo Foppa (1307 m)

Dislivello: 995 m.

Distanza: 16 km

Difficoltà: E (impegnativa la salita-discesa dal Sodadura, lunga quella al Baciamorti!)

Tempo di salita: 3.40 ore; 6 ore ed oltre per l’intero anello

Acqua scarsa, rifornirsi alla partenza

PERCORSO:

Capo Foppa (1307 m) >sul sent. 153 - Passo Baciamorti (1541 m) > Pizzo Baciamorti (2009 m) > Monte Aralalta (2006 m) > Sent. 101 -Baita Cabretondo > sent. 101 - Bocchetta di Regadur (1853 m) > Sent. 101 -Passo Sodadura (1854 m) > Su sentierino–Monte Sodadura (2011 m) > Passo Sodadura > Su traccia e su Sent. 9 DOL – Rif. Gherardi (1647 m) > Per sent. 120 o strada gippabile discesa a Capo Foppa

ACCESSO E PARCHEGGIO

Si risale la Provinciale di Valle Brembana fino a San Giovanni Bianco, dove, dopo la chiesa e la curva successiva, si imbocca a sinistra la SP 25 della Valle Taleggio. Raggiunto l’abitato di Sottochiesa si sale a destra per Pizzino; prima di entrare nell’abitato, si prende a destra (ticket di 2€ giornaliero) la stradetta asfaltata che porta fino a Quindicina e Capo Foppa, dove si parcheggia.

ITINERARIO

Sono in solitaria e intendo oggi risalire per la terza volta le tre cime più importanti della Val Taleggio.

La giornata si presenta serena, ma le previsioni danno nubi sparse nel corso della giornata, come effettivamente sarà con sviluppo dalla tarda mattinata di nuvole basse e nebbie vaganti .

A Capo Foppa imbocco il sentiero 153 che si inoltra sopra la Valle Asinina, prima in piano, poi in dolce salita attraversando boschi di faggi fino a raggiungere Baita Baciamorti (1453 m), dove la vegetazione dirada lasciando spazio ad estesi pascoli, e dalla quale ci si alza al Passo Baciamorti (1543 m).

Qui passa il sentiero 101, che sale da Cassiglio; non lo si segue, prendendo invece a destra il sentierino, non segnalato ma ben visibile, che sale la lunga e panoramica cresta erbosa, ripida solo nell’ultimo tratto, che culmina in vetta al Pizzo Baciamorti (2009 m).

Dalla vetta, dov’è posta una bella Madonnina bronzea del C.E.A. (Club Escursionisti Arcoresi), bellissimo il panorama a 360° sulla Val Taleggio, sulll’imponente Pizzo dei Tre Signori e i suggestivi gruppi orobici occidentali: Campelli, Grigne e Resegone e verso l’arco delle Alpi Orobie dove si distingue il Pizzo del Diavolo.

Continuando sulla cresta in direzione ovest guadagno ben presto in falsopiano la cima concatenata del Monte Aralalta (2006 m) con piccola ma bella crocetta.

Dall’Aralalta scendo dal versante ovest alla bocchetta sottostante dove incrocio il sentiero 101, proveniente dal Passo Baciamorti e lo seguo, salendo prima ai pascoli di Baita Cabretondo e scendendo poi alla Bocchetta di Regadur (1853 m).

Proseguo quindi sul 101, che corre su morbido fondo di pascoli in piacevole falsopiano verso nord-ovest, stando possibilmente sulle panoramiche alture pascolive soprastanti per godere al meglio del panorama.

Al Passo di Sodadura, lasciato il 101, prendo la evidente traccia, un tempo segnalata da paletti bianchi di legno, che risale la ripida cresta SE del Sodadura tra erbe e roccette e porta alla madonnina bronzea della vetta (2011 m) gemella di quella del Baciamorti, dalla quale si apre alla vista anche la sottostante dolce prateria dei Piani di Artavaggio con i rifugi Cazzaniga e Nicola.

Sceso al Passo Sodadura, imboccando sulla destra un'evidente traccia non segnalata mi abbasso verso sinistra alla Casera Aralalta, dove mi aggancio al sentiero 9DOL , quello vecchio e stretto che corre in alto, che mi guida fino all’ex-Rif. Cesare Battisti ai Piani d'AIben.

Costeggio la grande pozza per poi abbassarmi al rifugio Gherardi (1647 m).

Dal rifugio seguo la strada gippabile che scende a Capo Foppa, abbreviando il percorso con scorciatoie a vista.

Note

Queste montagne, verdeggianti d'estate, con la neve acquistano un fascino particolare. Grazie ai percorsi sicuri e all'appoggio dei rifugi aperti ai Piani di Artavaggio e ai Piani d'Alben, sono frequentate anche d'inverno da molti escursionisti e scialpinisti: questo vale anche per l'anello descritto, da compiere in condizioni di neve stabile e con ciaspole, ramponi, picche e ghette all’occorrenza.

N. B.

Per una più dettagliata descrizione vedi 'I più bei sentieri della Lombardia Centrale' di Piero Gritti e Sergio Papucci, Ed. Blu - Torino, alle pag. 140-142