Non conta quanto vai in alto,

                                                                          ma piuttosto come ti senti prima di andarci

                                                                                    e cosa ti porti quando scendi.

Uno zaino leggero, un paio di scarpe da trekking e un posticino dove alloggiare per qualche giorno, giusto il necessario per lasciare che la mente si plachi e il respiro torni alla sua normalità. E sei già in cammino, mentre scruti le cime più alte dove osano solo le aquile, scendi con lo sguardo tra i costoni di roccia e qualche cengia e intravedi alcuni camosci correre disturbati dal passaggio di un elicottero. Sei tu con il tuo passo che decidi dove vuoi andare, che ti permetti il gusto di abbandonare tutta la fretta della vita urbana, riappropriandoti della tua dimensione: la natura. Tu sei natura e questo ti basta per congiungerti al tutto come ogni creatura che si rispetti. Questo itinerario raccoglie il gusto della tradizione e la franchezza dell'uomo di montagna, la storia di chi ha vissuto qui nel passato si riflette nell'essenza del tempo che ancora trascorre con lentezza.

Partito dalla località Mese ho percorso l'abitato di Chiavenna passando per Crana, un villaggio semi-abitato, fino al rifugio Savogno (932m) (3 ore da Mese).