Alla CROCE (1425 m) del MONTE CASTELLO (1474 m) innevato in solitaria da Valpiana di Serina il 18 dicembre 2020

0
1
1158

L’escursione è consigliata per mezza giornata.

Difficoltà: E (escursionistico) con attenzione in presenza di neve (ramponcini utilizzati nel tratto ripido finale)

Dislivello: 412 m

Distanza: km. 4,40

Tempi: all’incirca due ore e mezza di cammino (un’ora e mezza in salita ed una in discesa (i cartelli segnaletici indicano minor tempo per chi cammina con passo spedito credo)

Salita: Valpiana di Serina, dopo preliminare puntata al roccolo, via Castello (1013 m) > Sentiero segnalato > Croce del Monte Castello (1425 m) > Eventuale salita alla cima per EE (1474 m ), sconsigliata in presenza di neve

Discesa: percorso inverso alla salita

Approfitto della ‘zona gialla’ per uscire dai confini del mio comune per salire da Zogno a Valpiana di Serina il pomeriggio del 18 dicembre 2020.

Vista la bella giornata con cielo poco nuvoloso, approfittando delle ore pomeridiane con temperatura gradevole, subito dopo pranzo, percorrendo la Provinciale di Val Brembana, fino ad Ambria di Zogno e poi quella di Val Serina, raggiungo Valpiana, frazione soprastante Serina, dove raggiungo il roccolo panoramico sul paesello e verso il Monte Castello, nonché verso le cime della conca di Oltre il Colle.

Mi attardo un momento al roccolo pestando neve e nei dintorni a riprendere panorami soprattutto sul paesello e verso il soprastante Monte Castello.

Raggiunta poi via Monte Castello (a circa 200 m. prima della Chiesa di Valpiana salendo da Bergamo), imbocco il sentiero (segnalato solo sul posto) per il Monte Castello e lo seguo salendo il costone sud-est della montagna.

Un’ora e mezza di decisa e, nell’ultimo tratto, ripida salita con 412 m di dislivello,dai 1013 m di Via Monte Castello di Valpiana (Serina-BG) ai 1425 m della Croce del Monte Castello.

Mi accompagna salendo a sx il panorama della sottostante Serina, del Monte Gioco e della Val Serina, a dx la vista verso la conca di Oltre il Colle e le cime M.A.G.A. (Menna, Arera, Grem, Alben).

Il sentiero esposto a sud al sole è per buon tratto sgombro da neve, che compare più su dove è molle e non crea problemi, calzando i soli scarponi.

Devo calzare invece i ramponi nel ripido tratto finale dove gran parte della neve è discesa in slavi nette sulla scivolosa erba ed è andata a depositarsi anzi accumularsi sul solco del sentiero.

Devo calzare i ramponcini per superare alcuni tratti del sentiero con accumuli di neve dura.

Raggiungo l’anticima (a circa 1425 m) sormontata da una bella croce, posta sullo sperone roccioso prospiciente e dominante il paesello di Valpiana. Una targa posta sulla croce recita: “ A Cristo Redentore Valpiana pose a sua protezione il 24 luglio 1983”.

Dall’anticima, in una diecina di minuti, seguendo una traccia sulla cresta, potrei raggiungere la cima a quota 1474 m., ma mi basta vederla e fotografarla dall’anticima anche perché la neve è alta e la salita piuttosto impegnativa anche in assenza di neve.

La giornata serena mi permette di scattare foto panoramiche verso il dirimpettaio Alben, le cime di Menna, Arera e Grem, a nord, il Monte Gioco in primo piano a sud seguito dalla costiera dei monti che dividono la Val Serina dalla Brembana, dove si distingue il Pizzo Rabbioso, la costiera del Sornadello-Foldone-Castel Regina-Pizzo Cerro fino al Resegone ad ovest. Scendendo dal Monte Castello mi posso godere lo spettacolo di un colorato tramonto che mi accompagna per tutto il percorso di discesa.

Rientro a Valpiana, contento della bella escurisione, a tramonto concluso mentre la luna sorge in cielo.

NOTA:

In assenza di neve dalla Croce del Monte Castello (1425 m) è possibile proseguire, dopo averne raggiunto la Cima (1474 m) , fino al Monte Vaccareggio, su traccia per Escursionisti Esperti, lungo una poco frequentata cresta che presenta passaggi esposti e non banali, anche se privi di particolari difficoltà tecniche, ma comunque da non sottovalutare. La crestina è caratterizzata da terreno erboso, alternato a tratti tra cespugli ed alberelli, brevi saltini rocciosi e ripidi valloni; a destra della cresta si apre un quasi verticale baratro boscoso che scende fin sul fondo della selvaggia Val Parina