Sulle nevi del Monte Zucco (1232 m ) da S. Antonio Abbandonato (987 m) sui sent. 505-506 il 14 gennaio 2021

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Il Monte Zucco (1232 m) è una montagna delle Prealpi Orobiche, situata nella parte sud del Gruppo del Sornadello. Sorge sulla destra orografica del fiume Brembo in Val Brembana, nei comuni di San Pellegrino Terme e di Zogno (provincia di Bergamo). La montagna si erge maestosa, dominante da sud-ovest la cittadina di San Pellegrino Terme, mentre degrada a sud verso Zogno su versanti meno ripidi. La località Foppi, dove sorge il rifugio G.E.S.P., è una delle mete preferite dai Sanpellegrinesi, dagli Zognesi e dagli abitanti dei paesi vicini. Dai Foppi chi ha buone gambe può salire alla cima dello Zucco, dove sorge una croce di ferro, alta circa venti metri, realizzata con moltà abilità dai Soci del G.E.S.P. , utilizzando pezzi di traliccio elettrico.

Esistono principalmente tre vie di salita al Monte Zucco:

• da San Pellegrino Terme (località Foppette, sede del Gruppo Alpini) tramite una via diretta abbastanza impegnativa sulla cresta nord-est, con un tempo di salita di circa 2 h (EE)

• da San Pellegrino Terme (sempre in località Foppette) per mezzo di una via più agevole attraverso la secondaria Valle Merlanga che aggira

• da Sant'Antonio Abbandonato, tra i comuni di Zogno e di Brembilla, seguendo la via meno impegnativa tra le tre, con un tempo di salita di circa 1.30 h

MIO PERCORSO, fattibile in mezza giornata

Salita

S. Antonio Abbandonato (987 m) > Sent. 505-variante bassa e sent. 506 per Rifugio Monte Zucco G.E.S.P. (1150 m) nella bella radura prativa dei ‘Foppi’ > Sent. 506 - Monte Zucco (1232 m)

Discesa

Dal Monte Zucco discesa al Rifugio G.E.S.P. sul sent. 506 > Sent. 505-variante alta > Rientro sul sent. 505 unificato con ritorno a S. Antonio Abbandonato

Difficoltà: E-Escursionisti, facile fino al Rif. Monte Zucco, in decisa salita dal Rif. alla vetta dello Zucco

Dislivello: positivo 452 m, negativo -496 m

Distanza: 7,64 km Tempi: salita h 1.30, discesa h 1

Appoggio: al Rif. Monte Zucco –G.E.S.P. , se aperto

Dedico il pomeriggio della bella giornata invernale ben soleggiata del 14 gennaio 2021 ad una breve, facile escursione sui monti sopra casa nel comune del mio paese (Zogno), camminando su sentieri innevati prevalentemente nel bosco.

Raggiunto in auto da Zogno S. Antonio Abbandonato ( raggiungibile anche da Val Brembilla) su strada asfaltata di circa 8 km , lascio la macchina al parcheggio nei pressi della Chiesa e sotto l’ingresso al Cimitero. Belli i panorami da S. Antonio Abbandonato sulle montagne circostanti, sulla bassa Valle Brembana e verso la Val Brembilla e sulla pianura.

Un evidente cartello indica il sentiero 505 da imboccare sulla destra (1 h per il Rifugio Monte Zucco e 1.30 per il Monte Zucco).

Il sentiero ben segnato (bolli bianco-rossi e gialli) fin dall’inizio ricoperto di neve battuta dagli escursionisti e a tratti un po’ ghiacciata dopo breve tratto sui prati entra nel bosco, che mi accompagna per tutto il percorso fino al rifugio, aprendosi solo ogni tanto nei dintorni di alcune cascine e baite sparse.

Calzo fin dall’inizio i ramponcini che manterrò per tutto il percorso in salita e in discesa.

Splende il sole e ben coperto non sento freddo. La visibilità è ottima e mi permette di scattare belle foto anche panoramiche.

In salita seguo la variante bassa del sent. 505, mentre in discesa seguirò la variante bassa.

Il bosco è costituito da piante di latifoglie con prevalenza di carpini neri e, in alcuni punti, da alti faggi secolari.

In prossimità della radura dei ‘Foppi’ il sentiero, divenuto 506, scorre tra due file parallele di piante molto vicine tra loro ed è racchiuso da staccionate, dove attorno vi sono caratteristici numerosi grossi massi e pinnacoli rocciosi che emergono nel bosco e nei prati innevati.

Appena terminato il sentiero recintato mi si apre la bella radura prativa dei ‘Foppi’, ammantata di neve, dove sorge il Rif. Monte Zucco ,del G.E.S.P. (Gruppo Escursionisti San Pellegrino) a quota 1150 m.

Luogo molto frequentato specie nella bella stagione dagli abitanti dei paesi vicini e dagli escursionisti, anche perché attrezzato per attività ricreative e pic-nic .

Proseguendo quindi sul sentiero 506 oltre il rifugio, passato un piccolo varco in un muretto, mi si presenta la cima del Monte Zucco, dominato dalla croce di vetta, la linea delle Prealpi Orobie in lontananza e una bella conca di prati ben ricoperti di neve dai quali affiorano rocce dalle forme curiose e dove è situata una cascina.

Continuo lungo il sentiero delimitato dalle recinzioni attraverso i prati, e, dopo esser passato presso una cascina ben ristrutturata. al successivo cartello di incrocio col sent. 506 proveniente da S. Pellegrino Terme, prendo a destra e proseguo in decisa salita nel bosco su un terreno a tratti con facili roccette. In breve arrivo in cresta e vedo già la croce che indica la vetta. Continuo sul sentiero di cresta con dei leggeri saliscendi, protetti da alcuni cavi su tratti piuttosto esposti e ripidi. Infine raggiungo la cima del Monte Zucco, a quota 1232 metri, dove domina l’alta croce di vetta di ferro, alta circa venti metri, realizzata con molta abilità dai Soci del G.E.S.P. , utilizzando pezzi di traliccio elettrico. Davanti alla croce è collocata una piastra d’orientamento delle cime montuose visibili dalla vetta. Accanto alla croce, progettata dall'arch. Alberto Fumagalli, è stata costruita, sempre dai Soci del G.E.S.P., una cappella in cemento con vetri di Murano a ricordo dei sacerdoti di S. Pellegrino Terme, mons. Lorenzo Dossi e don Giuseppe Falconi. Vicino sorge la baita G.E.S.P. Bellissimo il panorama a 360° che l’ottima visibilità della tersa giornata mi permette di godere appieno.

Bella la vista sui paesi e i monti della media e alta Val Brembana con, in primo piano, sotto, a picco, a precipizi, l’abitato di San Pellegrino Terme, attraversata dal corso del fiume Brembo. Bella la vista sulle Prealpi circostanti.

Goduti i panorami di vetta, nel tardo pomeriggio, ripercorrendo in senso inverso il percorso di salita (seguendo però la variante alta del sent. 505) , rientro a S. Antonio Abbandonato, dove mi attardo a godere e fotografare lo spettacolo di un bellissimo tramonto!