CATREMERIO - Val Brembilla

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Il nome Catremerio, lo fa risalire alla un tempo potente famiglia dei Tremeris (Cà=casa, Catremeris), una delle più antiche famiglie della Valle Brembilla, insediatasi a Catremerio intorno alla prima metà del ‘500. Dopo la cacciata dei Brembillesi nel 1443, si puo' pensare che la ricostruzione delle case sia avvenuta a fine Quattrocento. Dopo le recenti iniziative di restauro e ristrutturazione (1993), promosse da gruppi di volontariato e realizzate dall'architetto Matteo Invernizzi di Bergamo, il Borgo di Catremerio è diventata un simbolo e una meta del turismo culturale. A Catremerio è possibile osservare alcune caratteristiche del borgo rustico montano, con numerosi elementi ancora ben conservati e con evidenti testimonianze delle antiche attività rurali. Tutte le abitazioni del Borgo di Catremerio sono disposte in circolo e si affacciano su una piazzetta che è stata recentemente ricostruita con selci di pietra locale, rispettando l’antica collocazione dei cordoli e del canale scolatoio.

Gli elementi architettonici del borgo di Catremerio sono tipici delle case contadine del cinquecento e del settecento sono numerosi: gli interni a volta (silter), i giochi di ballatoi in legno che collegano i caseggiati, i comignoli e i bei tetti in coppi, i canali di scolo tracciati nel selciato, le edicole votive e tanti altri particolari. Da osservare anche il caratteristico porticato di passaggio che attraversa una abitazione e permette l’accesso alla mulattiera di collegamento con l’altra contrada e la chiesa di Catremerio. Molte delle case di Catremerio sono abitate ed è ancora evidente la vocazione contadina del borgo, testimoniata dalle numerose piccole stalle. La Pietra era il materiale usato all'epoca per le costruzioni di Catremerio in Valle Brembilla, impiegata non solo per le abitazioni, ma anche per il selciato (ol risol) delle viuzze e per i muretti di cinta; i tetti sono tutti ricoperti di coppi; porte, scale, logge e ballatoi sono in legno, questa caratteristica e' ancor oggi visibile. Tipica struttura delle case con stanze una sopra l'altra e con l'accesso ai piani superiori per mezzo di scale esterne in legno e logge. Ai piani terreni le stanze sono a “silter”, adibite un tempo a stalle, con a fianco le cucine con il pavimento in pietra, alcune delle quali conservano l’antico camino, la pegna' (stufa) e la credenza; vi sono finestre e porte di diversa grandezza e forma, con prevalenza di stile ad arco. Al centro dello stretto viottolo che attraversa il borgo di Catremerio, scorre un piccolo canale scolatoio dei tetti, che raccoglie e convoglia l’acqua a valle, mumerose le fontane e lavatoi nei pressi del borgo. Sulla parete di un porticato si puo' osservare ancora un dipinto murale raffigurante la Pietà e lo stemma dei Carminati.

Il Borgo di Catremerio è stato uno dei primi insediamenti della Valle Brembilla. Nel periodo Carolingio (800 d. C.) era legato alla “Corte di Almenno San Bartolomeo”; successivamente divenne e rimase per secoli proprietà dei Vescovi di Bergamo. Testimonianze di anziani del posto, supportate da alcuni testi scritti, parlano di una vena d’argento che era presente in un terreno, i cui proprietari salirebbero solo ogni 20/30 anni a Catremerio, mantenendo il segreto della presenza dell’argento e tramandandosi l’eredita’ di padre in figlio da secoli! Molto bella e ristrutturata la piazzetta del Borgo di Catremerio (Valle Brembana), che in passato era punto di incontro della comunità, un tempo brulicante di donne e bambini, vivevano in spazio ristretto molte famiglie, ora le ristrutturazioni in atto fanno si che e' frequentato nei periodi estivi, dove figli e nipoti ne hanno fatto luogo di vacanza. La piccola chiesa di Catremerio in Valle Brembilla risale a inizio ‘800 e fu dedicata a San Gaetano nel 1887. Divenne Parrocchia, staccandosi da Brembilla, dalla quale dipendeva dal 1920. Fu restaurata nel 1951-52. Dal 1986 la parrocchia di San Gaetano di Catremerio di Brembilla è aggregata a Sant'Antonio Abbandonato. La festa più importante del borgo di Catremerio è quella di San Gaetano, con funzioni, processione e festeggiamenti che durano tre giorni con grande afflusso di gente e emigrati che secondo tradizione ritornano nel borgo natio per la festa patronale.