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Matteo Zanga "Nanga Parbat. 45 giorni di ghiaccio"
Martedì 12 giugno in via Sant'Orsola si apre la mostra di Matteo Zanga, giovane fotografo al seguito della spedizione invernale di Simone Moro e Denis Urubko sul colosso himalayano.
«45 giorni di ghiaccio». Non è solo un modo di dire. Un’iperbole destinata a solleticare la fantasia. 45 giorni di ghiaccio vuol dire sei settimane abbondanti, trascorse costantemente a una temperatura compresa tra i meno dieci e meno trenta gradi. Dove? Nanga Parbat, colosso di 8.125 nella catena del Karakorum, Pakistan. È qui, ai piedi di questa montagna, che Matteo Zanga, giovane fotografo bergamasco, è rimasto tra gennaio e febbraio 2012 al seguito della spedizione invernale di un altro bergamasco, Simone Moro, e del kazako Denis Urubko sponsorizzata da The North Face. Il risultato è un reportage autentico, di quelli che riescono solo quando la storia la racconti da dentro e non ti limiti a osservarla da fuori. Un dato per capire meglio: finché lo stesso Moro, nel 2006, non apriva le sue danze invernali sugli ottomila conquistando lo Shisha Pangma (attualmente di imprese del genere ne ha già collezionato altre due: Makalu e Gasherbrum II), sui giganti della Terra in questa stagione salivano solo i polacchi, i più tosti, i più duri assieme agli scalatori russi. Il valore di queste immagini sta proprio qui: nell’aver documentato, dall’inizio alla fine, un’esperienza unica, vissuta da una manciata di scalatori al mondo. Il fotografo bergamasco, cresciuto sulle montagne di casa e professionalmente tra le pagine di Orobie, lo ha fatto con occhio sensibile e grande passione, restituendo, oltre all’esperienza alpinistica, anche l’immagine di un Paese ricco di tradizioni, ma povero di risorse. I volti degli hunza – i portatori pakistani – parlano proprio di questo. Di una vita dignitosa, ma dura. Di fatiche e grande caparbietà. Di trekking e lavori a quote impossibili. Che gli alpinisti siano i benvenuti, allora. Anche in inverno. Quando i giorni sono di ghiaccio.
Apertura da lunedì a sabato dalle 14,30 alle 20,30.
Ingresso gratuito.
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