Articolo

UNA QUESTIONE DI NASO

28 Dicembre 2012 / 16:13
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Scritto da Redazione Orobie
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UNA QUESTIONE DI NASO

28 Dicembre 2012/ 16:13
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Scritto da Redazione Orobie

Rex, Hachiko, Lassie e Zanna Bianca. Almeno uno di questi supereroi a quattro zampe, l'abbiamo visto tutti al cinema o in tv. E potremmo andare avanti per pagine, elencando i vari Marley, Beethoven e tutta la carica dei 101 e altri film che hanno per protagonista il «migliore amico dell'uomo». Con le loro storie, a volte simpatiche, altre volte struggenti, ci hanno raccontato quanto i cani siano disposti a rischiare la vita per l'uomo. Certo, il cinema romanza, enfatizza, li rende degli eroi, ma la realtà non è così distante a quella raccontata dai più noti registi. Ne sono la prova vivente, senza le luci dei riflettori, i cani del Corpo nazionale di soccorso alpino e speleologico. Con la loro pettorina gialla e arancio, ogni anno, salvano la vita ad alpinisti, escursionisti o sciatori travolti dalle valanghe. Lo fanno senza nessuna esitazione, anche a costo di sfidare le vertigini e calarsi dal verricello dell’elicottero. Si tratta di un nucleo speciale del Soccorso Alpino, il reparto cinofilo. E non solo perché tra i «volontari» si annoverano bellissimi esemplari di pastore tedesco, border collie, labrador, golden retrevier e malinois. L’unità cinofila è in realtà una coppia inseparabile: il cane, appunto, e il suo conduttore. Ognuno svolge il proprio compito, ma solo uniti possono raggiungere l’obiettivo, ovvero individuare nel più breve tempo possibile le persone e salvarle. Ne abbiamo seguito l'addestramento al passo del Tonale, scoprendo un mondo fatto di tanto impegno e grande professionalità.