Articolo

I RAGNI E LA EGGER: «ECCO COME L'ABBIAMO SALITA»

07 Marzo 2013 / 15:02
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1
707
Scritto da Redazione Orobie
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I RAGNI E LA EGGER: «ECCO COME L'ABBIAMO SALITA»

07 Marzo 2013/ 15:02
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Scritto da Redazione Orobie

Si stanno finalmente riposando a El Chalten, Matteo Della Bordella e Luca Schiera, dopo la conquista della parete Ovest della Torre Egger.

Impresa riuscita dopo tre tentativi e 150 giorni passati in Patagonia. Matteo Della Bordella - dei Ragni di Lecco -  e Luca Schiera hanno firmato una grande impresa attesa da decenni, su una montagna difficile e segnata da tragedie.

Erano partiti a gennaio in tre, dopo le spedizioni andate a vuoto nel 2011 e 2012 a causa del maltempo. Oltre a Della Bordella e Schiera, anche Matteo Bernasconi che, assieme allo stesso Della Bordella, lo scorso anno aveva sfiorato il risultato, giungendo a soli 25 metri dalla vetta. Una beffa che quest'anno è raddoppiata: i compagni in cima e lui a casa dopo aver interrotto la spedizione per motivi di lavoro.

A El Chalten sono rimasti dunque Della Bordella e il giovanissimo Luca Schiera. E, nonostante il meteo proibitivo, con neve e raffiche di vento che in Patagonia sono autentiche bufere, hanno resistito anche quando tutti gli altri alpinisti lasciavano l’Argentina.

Poi in quattro giorni, grazie a una finestra di bel tempo, la loro determinazione è stata premiata. Hanno chiamato la nuova via a lungo inviolata «Die another day» (Morire un altro giorno).

Ora i due scalatori si stanno preparando al rientro a casa. Saranno in Italia domenica sera e sarà una grande festa. Luca Schiera aveva presentato nei mesi scorsi il suo curriculum per entrare a far parte dei Ragni di Lecco. L’assemblea valuterà mercoledì prossimo la candidatura. L’esito appare scontato. 

E in questi giorni è riuscita anche la prima invernale del Broad Peak. Il 5 marzo quattro alpinisti della spedizione polacca hanno raggiunto la vetta, due di loro risultano però dispersi. Si erano fermati per la notte a 7.400 metri, lungo la via del ritorno e da allora si è perso ogni contatto. I due compagni, scesi a una quota un po’ più bassa, li hanno attesi a lungo, ma ora hanno raggiunto il campo base.

Ascolta qui l’audio dell’intervista.