Articolo

WILDERNESS AL CARDETO

25 Aprile 2014 / 00:00
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820
Scritto da Redazione Orobie
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WILDERNESS AL CARDETO

25 Aprile 2014/ 00:00
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Scritto da Redazione Orobie

Wilderness. Ci si immagina che i luoghi intatti, selvaggi, siano lontanissimi dalle città. Non è così. Nelle pagine del numero di Orobie di maggio, in edicola da questa mattina, c’è un ampio articolo che invita a raggiungere luoghi dove la presenza umana è inavvertita e la natura va incontro all’escursionista in tutta la selvaggia bellezza. A due passi da casa. In alta Valle Seriana, sopra Gromo, tra i laghetti di Cardetto nei quali si specchia la mole del pizzo Redorta e del monte Vigna Vaga. L’autore è il fotografo Alberto Nardi, una firma che si incontra di frequente tra le pagine di Orobie soprattutto quando si parla di ambiente, montagna, territori dove la natura è sovrana. Nardi ha fotografato in giro per l’Italia e per il mondo, ma non perde l’occasione di spingersi sulle nostre Alpi. Con il suo occhio attento e la macchina fotografica si è spinto oltre Gromo, fino alla piccola borgata di Ripa Alta e lì, zaino in spalla, si è avviato verso i laghetti di Cardeto. Distinti senza molta fantasia ma con la precisione del montanaro, sono tre: lago Basso, di Mezzo e Alto. Tutto attorno ampie distese verdi e tracce di antiche presenze di pastori e mandriani che il tempo sta cancellando a poco a poco.

Dopo secoli la natura lassù sta riprendendosi tutti gli spazi. Una wilderness alla rovescia, dove l’uomo ha incominciato a poco a poco a ritirarsi. Sono luoghi di grandi silenzi, prediletti da escursionisti che amano i silenzi, la quiete e la bellezza di straordinari panorami. E non disturba nemmeno un po’ la presenza della baita Cardeto «Flavio Rodigari», gestita dai volontari dell’associazione Cardeto Solidale.

Come di consueto, Orobie offre altre opportunità ai lettori in cerca di ambienti naturali, itinerari, tradizioni che si celano nelle pieghe di una Lombardia dove troppe volte il verde ha ceduto il passo al cemento. Tra le mete proposte c’è la bella conca nella piana di Crezzo, nel Triangolo Lariano, una puntata tra le cascine sopra Pasturo, in Valsassina, alla ricerca di un ottimo quartirolo, e anche una salita sul monte Maddalena, sopra Brescia, per godersi u panorama sconosciuto ai più. Eccetto i bresciani, naturalmente.