Articolo

IL DISASTRO DEL GLENO, RICORDARE È UN DOVERE

01 Dicembre 2014 / 19:30
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2087
Scritto da Redazione Orobie
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IL DISASTRO DEL GLENO, RICORDARE È UN DOVERE

01 Dicembre 2014/ 19:30
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Scritto da Redazione Orobie

Il 1° dicembre del 1923 alle 6,30 il signor Morzenti, guardiano della diga, avverte un moto sussultorio violento, alle 7,15 le arcate centrali crollano. Sei milioni di metri cubi di acqua fango e detriti precipitano a valle e impiegano 45 minuti per giungere nel lago di Iseo, dopo avere seminato devastazione e morte. 356 sono le vittime ufficiali ma un numero certo non è mai stato dato, c’è chi parla di quasi 500 vittime.

È il disastro del Gleno, quello che ha cancellato interi abitati della Val di Scalve, lasciando un’eredità pensante che anche noi vorremmo ricordare nel giorno del 91 anniversario con questa immagine d’epoca. Difficile, se non impossibile, cancellare certi episodi. Nemmeno la giustizia ci è riuscita. Il 4 luglio 1927 Virgilio Viganò, titolare dell’impresa, e l’ingegner Santangelo, uno dei progettisti, furono condannati dal Tribunale di Bergamo per omicidio colposo a tre anni e quattro mesi di reclusione e alla multa di 7.500 lire. In seguito La multa fu annullata e la pena scontata a due anni. Viganò morì l’anno successivo.