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VADEMECUM PER ESCURSIONI SICURE IN QUESTO ANOMALO INIZIO D'INVERNO

22 Dicembre 2014 / 20:00
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Scritto da Redazione Orobie
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VADEMECUM PER ESCURSIONI SICURE IN QUESTO ANOMALO INIZIO D'INVERNO

22 Dicembre 2014/ 20:00
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Scritto da Redazione Orobie

L'ultimo weekend ha dimostrato come purtroppo la montagna possa sempre riservare brutte sorprese. Anche quando le precipitazioni sono scarse e l'inverno non sembrerebbe presentare i rischi consueti. Nelle ultime ore infatti le Orobie sono state teatro di alcuni episodi tragici tra cui l'incidente costato la vita in Presolana a Emanuele Milini, trentatreenne escursionista bresciano, scivolato lungo un canalone nella zona della Grotta dei Pagani. Altri incidenti, grazie all'intervento del Soccorso alpino, hanno avuto un esito più fortunato come nel caso dell'alpinista rimasto bloccato nel weekend nella zona del Pizzo dei Tre Signori. L'uomo si trovava a 2.400 metri e nella mattina di lunedì l'alpinista è stato tratto in salvo.

Temperature miti, manto instabile

Ma perché tutti questi imprevisti? Lo abbiamo chiesto a Gianni Gamba, vicepresidente della VI delegazione orobica del Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico. «Proprio le temperature miti di questo anomalo inverno - spiega - hanno dei riflessi sul manto nevoso che si presenta poco omogeneo e coeso. La notevole escursione termica ne provoca un’elevata instabilità. Bisogna prestare molta attenzione a questo aspetto e al versante scelto: a nord la neve è generalmente più compatta, mentre a sud il manto nevoso presenta croste e superfici ghiacciate, senza trascurare il fatto che l’escursione termica può favorire la formazioni di nebbia alle quote inferiori, complicando ulteriormente la situazione».

I consigli? Ramponi e piccozza, senza dimenticare l'Arva 

I consigli? Ramponi e piccozza dai 1.800 metri in poi, oltre naturalmente all’Arva, alla pala e alla sonda ovvero l’attrezzatura per l’autosoccorso in caso di valanga. Non solo: «C’è tutta una serie di accorgimenti che con queste condizioni vanno assolutamente rispettati – aggiunge Gamba – anche alle quote inferiori bisogna prestate attenzione a ogni singolo e potenziale rischio. Le foglie, ad esempio, possono nascondere lastre di ghiaccio». «Da evitare – conclude - anche i canali con neve, mentre le previsioni meteorologiche e le tempistiche dell’escursioni in certe condizioni rivestono ancora più importanza. È la stagione in cui le tenebre arrivano prima. E anche questo può fare la differenza»