Articolo

DUE GENERAZIONI SULL'ADAMELLO

19 Agosto 2016 / 14:20
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1017
Scritto da Redazione Orobie
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DUE GENERAZIONI SULL'ADAMELLO

19 Agosto 2016/ 14:20
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Scritto da Redazione Orobie

Due generazioni. Lui, una roccia. Mario Curnis. Uno straordinario montanaro-alpinista che a 66 anni ha raggiunto la vetta dell'Everest, che ha scalato pareti e salito cime un po’ in tutto il mondo. Che in montagna ci va con l’entusiasmo di sempre. Anziano secondo l’anagrafe, ma pronto a mettere lo zaino in spalla e ad avviarsi con quel passo inconfondibile di chi ha macinato chilometri e chilometri per tutta la vita. E non intende fermarsi. Lei, giovanissima, ma tosta. Carlotta Cortese, da poco laureata in scienze della comunicazione. Pratica lo scialpinismo anche agonistico con ottimi risultati, pronta a passare dagli sci alla bicicletta sempre con la stessa volontà di arrivare.

Orobie li ha fatti incontrare in Adamello, lungo un sentiero «classico», quello che sale per la Valle di Cadino, dal passo Crocedomini al lago della Vacca. Un incontro indovinatissimo e riuscito, a giudicare da quanto Carlotta scrive in questo numero della nostra rivista. Mario conosce l’Adamello come il prato e il bosco della sua baita. Lo zaino è pieno di ricordi, ma il tono del suo racconto è quello di chi non vuole dare lezioni a nessuno. Carlotta ascolta, annota, immagazzina nella sua fresca memoria episodi, personaggi, luoghi.

Con le fotografie di Matteo Zanga, va in macchina un ottimo articolo che porta i lettori dentro un ambiente montano dove si trova il ghiacciaio più esteso d’Italia, ricco di storia e di memorie, con le testimonianze della Prima guerra mondiale.

Pioggia e vento non esauriscono il viaggio che vede incamminate fianco a fianco due generazioni. Nessun confronto. Anzi, una nella continuità dell’altra. 

Pino Capellini