Anche il Club alpino italiano è tra le 24 realtà alpinistiche europee che hanno dato vita all'Euma l'organismo con il quale si vogliono rappresentare interessi comuni, in particolare nei settori dell'alpinismo, della protezione della natura e dell'educazione ambientale. Tra gli obiettivi perseguiti anche quelli indicati in accordi come la Convenzione delle Alpi o la Convenzione dei Carpazi.

Unione europea delle associazioni di alpinismo

Il suo compito principale è  quello di relazionarsi con le autorità dell'Unione europea, del Parlamento continentale e delle organizzazioni transnazionali. La nuova associazione, che è stata presentata dal presidente nazionale del Cai Vincenzo Torti nell'ambito di "Cime a Milano 2017", non si occupa di sport e attività competitive.  .

Il presidente nazionale del Cai

"Euma vuole essere interlocutore di tutte le associazioni di alpinismo interessate alla tutela e alla valorizzazione dei territori montani, all'educazione ambientale e alle reti per lo sviluppo delle terre alte - ha detto Vincenzo Torti -. Intende essere il punto di riferimento per parlare di montagna e delle sue criticità, l'unica voce nei confronti dell'Unione Europea, nonostante le differenze esistenti tra i singoli club alpini.

Nei mesi scorsi Cai, Dav (club alpino tedesco) e Oav (club alpino austriaco), le tre più grandi associazioni alpinistiche mondiali che annoverano oltre due milioni di associati, si erano dichiarate fortemente critiche nei confronti della gestione in atto nell'Uiaa (l'unione mondiale dei club alpini), prevalentemente assorbita dalle attività di ice climbing competition (competizioni di arrampicata su ghiaccio) e con scarsa progettualità sui temi ritenuti centrali e fondanti come l'alpinismo, l'ambiente e i giovani.