Fino al 7 gennaio a Cerete Basso (Bergamo) si possono ammirare le fotografie di “Presolana 2.846” dedicate dalla rivista Orobie allo storico Abbraccio del 9 luglio scorso. All’inaugurazione anche il presidente della Provincia Matteo Rossi e i rifugisti di Albani, baita Cassinelli e Olmo.

Si è trasformata in un incontro all’insegna dell’amicizia e della montagna l’inaugurazione, giovedì 21 dicembre a Cerete (Bergamo), della mostra fotografica “Presolana 2.846” dedicata allo storico Abbraccio alla Presolana del 9 luglio scorso, entrato nel Guinness World Records. L’iniziativa della rivista Orobie è stata bene accolta dal Comune di Cerete, che fa parte dell’Unione comuni della Presolana. E così, con il sostegno in particolare della società Uniacque Spa, che gestisce il servizio idrico integrato in provincia di Bergamo, l’allestimento con le fotografie realizzate dal team di Orobie in occasione della Cordata del record del mondo potrà essere visitato liberamente (la mostra è all’aperto, nello spazio tra il monumento ai Caduti e la chiesa parrocchiale di Cerete Basso) fino al 7 gennaio 2018.

L’inaugurazione si è trasformata in una festa perché all’invito rivolto dal sindaco di Cerete Cinzia Locatelli e dal direttore di Orobie Paolo Confalonieri hanno risposto davvero in tanti. Dai gruppi e associazioni del paese per lo scambio di auguri alle altre autorità, dai rifugisti della Presolana ai fotografi autori degli scatti messi in mostra, dagli Amici del presepe di Cerete ai rappresentanti del Coro Idica e del Cai di Clusone.

È stato il presidente della Provincia, Matteo Rossi, a rappresentare la “cabina di regia” dell’Abbraccio, vale a dire gli organizzatori dell’evento di luglio: il Cai, la Provincia, gli alpini e il Soccorso alpino. E ha sottolineato che la Cordata rimarrà nel suo cuore come l’appuntamento principale del 2017, durante il quale la comunità bergamasca, a tutti i livelli, ha dimostrato di saper lavorare insieme per raggiungere un obiettivo, appunto quello di un grande Abbraccio alla “Regina delle Orobie”. 

Ben 2.846 (come ricorda il titolo della mostra) i partecipanti al record del mondo, oltre a una folta schiera di volontari impegnati nell’organizzazione della cordata che si è sviluppato lungo tutto il periplo, per venti chilometri.

A Cerete giovedì 21 c’erano anche i rifugisti che lavorano nella zona della Presolana: Chicco Zani per l’Albani, Claudio Trentani per la baita Cassinelli e Simone Castelli per l’Olmo. Insieme a loro, è intervenuto il presidente della sezione Cai di Clusone Claudio Zanga, mentre a rappresentare la “colonna sonora” dell’Abbraccio è stata Simona Visinoni, presidente del Coro Idica che proprio il 9 luglio ha accompagnato con i suoi canti, nel 60° della propria fondazione.

Anche alcuni dei fotografi di Orobie erano presenti all’inaugurazione: Alessandro Bassan (guarda la sua gallery), Pio Rota (queste le foto) e Dimitri Salvi (ecco i click), in rappresentanza anche degli altri colleghi Marco Caccia, Emilio Ferri, Marin Forcella, Emanuele Musitelli, Paolo Ortelli, Alex Persico, Davide Ripamonti, Michele Rossetti, Massimo Sonzogni e Matteo Zanga.

Al termine della presentazione, il parroco don Sergio Alcaini ha invitato i presenti a visitare la chiesa parrocchiale di San Vincenzo martire, all’interno della quale fino al 7 gennaio è allestito un artistico presepio creato dagli Amici del presepe. 

Da 27 anni gli Amici del presepe di Cerete propongono a ogni Natale un lavoro diverso, ispirato alle bellezze artistiche della Bergamasca e non soltanto. Quest’anno hanno scelto il tempio romanico di San Tomè. La loro fatica è stata illustrata dal presidente del gruppo, Fiorenzo Savoldelli.