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Estate negli Orti botanici lombardi

06 Luglio 2018 / 13:00
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Scritto da Redazione Orobie
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Estate negli Orti botanici lombardi

06 Luglio 2018/ 13:00
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Scritto da Redazione Orobie

Serie di iniziative nella Rete della Lombardia. Attività da Milano Città studi a Breda, da Bergamo a Pavia. Un invito a frequentare queste oasi di benessere anche nei giorni più caldi di luglio e agosto.

L’estate è il periodo migliore per passeggiare tra piante e fiori di spettacolare bellezza, ascoltare la terra, innamorarsi della natura e, perché no, trovare un po’ di refrigerio dalle calde giornate estive. Con un immediato beneficio fisico e mentale. Perché anche chi in estate resta in città ha diritto al meritato relax. Parola della «Rete degli Orti botanici» della Lombardia, associazione no profit a cui aderiscono, tra gli altri, gli Orti botanici di Bergamo, Milano Brera e Città studi e Pavia: oasi cittadine a ingresso libero e gratuito. Vediamo insieme le loro proposte.

Porte aperte, quindi, all’Orto botanico di Bergamo «Lorenzo Rota», agli Orti botanici milanesi di Brera e Città studi e all’Orto botanico di Pavia per scoprire da vicino quali possono essere i benefici di qualche ora a diretto contatto con la natura. Per chi trascorre anche la torrida estate in città, infatti, non c’è niente di meglio che concedersi qualche ora immersi nel verde. Sono sempre più numerose le ricerche che indicano come la natura aiuti a socializzare, a rinsaldare i rapporti familiari, ad alleviare tensioni e finanche a favorire lo sviluppo cognitivo dei bambini. Non soltanto, la vista di un semplice fiore garantirebbe anche una maggiore produttività sul fronte professionale, cosa non da poco per chi è costretto a restare in città.

A Bergamo c'è il "Lorenzo Rota"

Così, all’Orto botanico di Bergamo «Lorenzo Rota» sarà possibile osservare almeno 1.000 specie in coltivazione: aiuole tematiche dedicate alla flora autoctona, dalle piante dei boschi di latifoglie mesofile alle alpine, da quelle di ambienti acquatici alle nitrofile e ruderali. Nella sezione di Astino, la Valle della biodiversità, ci sarà spazio anche per le piante alimentari che educano alla sostenibilità e contribuiscono ad armonizzare uomo, agricoltura e natura con 300 specie esposte e almeno 1.500 varietà che cambiano a seconda delle stagioni e delle programmazioni. Nella meravigliosa Sala viscontea, spazio espositivo trecentesco, «Bigpicnic: cibo sicuro, responsabile e biodiverso», una mostra per riflettere su biodiversità, stili di vita, scelte individuali e collettive e le soluzioni offerte da natura e agricoltura.

L'Orto botanico di Milano Città studi

Nel capoluogo lombardo invece si potrà scegliere l’Orto botanico Città studi, nato dalla bonifica di un terreno di una cascina abbandonata e strutturato in diversi percorsi didattici e scientifici, con piante spontanee e coltivate, ruscelli e corsi d’acqua e tre serre all’avanguardia. Offre ai visitatori la possibilità di immergersi all’interno dei differenti ambienti che caratterizzano la Lombardia viaggiando dal bosco di pianura fino alla brughiera. Ma sono presenti anche diverse collezioni tematiche dedicate al resto del mondo, come le «piante succulente», così chiamate perché si sono abituate a immagazzinare liquidi, vivendo in ambienti aridi, le piante carnivore e le mirmecofile (amiche delle formiche) provenienti da ambienti locali, ma anche tropicali e temperati, le piante tintorie, che per tanti anni hanno fornito all’uomo coloranti impiegati per la tintura di indumenti e alimenti, le piante autoctone terrestri e acquatiche, di fondamentale importanza per il mantenimento della biodiversità e, direttamente dall’America Latina, le Bromeliaceae. E ancora l’allestimento dedicato alla botanica forense (con scheletro affiorante), parte del progetto «Scienza e società: definizione e potenziamento del ruolo degli Orti botanici lombardi». Attenzione: l’Orto botanico Città studi chiude dal 1 al 31 agosto.

Passeggiare all'Orto botanico di Milano Brera

E sempre a Milano, sarà un piacere passeggiare per l’Orto botanico di Brera, patrimonio della città dal 1774, dopo lo scioglimento dell’Ordine dei gesuiti, considerato a tutti gli effetti un bene storico come testimonianza del modello culturale in vigore nella seconda metà del ‘700. Qui, oltre alle collezioni di ortensie e di piante medicinali, i visitatori potranno osservare la collezione di numerosi esemplari appartenenti al genere Salvia. Passaggio obbligatorio anche all’arboreto, recentemente restituito dopo i lavori di riqualificazione che l’hanno arricchito con nuova zona educativa e la «Vasca dei pensieri».

All'Università di Pavia

Risalente allo stesso periodo storico è anche l’Orto botanico dell’Università di Pavia con il conte Firmian, plenipotenziario degli Asburgo per la Lombardia, che individuò negli anni ’70 del 1700 quella che sarebbe diventata la sede definitiva nell’area della chiesa di Sant’Epifanio, annessa al convento dei Padri lateranensi. Passeggiando tra i suoi giardini è possibile perdersi nel meraviglioso roseto, tra rose selvatiche, rose antiche e ibridi moderne, passeggiare tra le aiuole dell’arboreto osservando diverse specie arboree e arbustive e camminare nelle serre per scoprire piante esotiche da frutto, aromatiche, da legno e ornamentali. Chiusura: dal 13 al 17 agosto.

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