Natura e fotografia, che c'é di più bello?
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«Quando la foto è di troppo». Inizia così il post che la Riserva naturale regionale Lago di Piano, a Carlazzo, in provincia di Como, ha pubblicato lunedì mattina sulla sua pagina Facebook. Poche parole accompagnate da tre fotografie, la prima delle quali mostra l’auto di servizio dei guardiaparco con a fianco un capriolo morto, disteso nell’erba. E nella didascalia di legge: «Un capriolo maschio (Capereolus capereolus) deceduto a seguito di un forte stress dovuto al costante disturbo antropico».
L’immagine è stata postata dalla Riserva proprio per richiamare il rispetto di chi frequenta quest’oasi naturalistica. Si legge, infatti, ancora nel post: «Quando la foto è di troppo: tutti fotografi naturalisti d'accordo, ma con rispetto e ottemperando alle norme. Nella Riserva gli accessi sono consentiti unicamente sui sentieri, uscire da essi per scattare le fotografie agli animali sono fonte di disturbo e stress per gli stessi. Nemmeno ci si accorge ma i risultati sono deleteri e il Servizio Guardiaparco ne raccoglie i risultati (vedi foto). La vigilanza e le sanzioni sono un mezzo deterrente ma il rispetto deve nascere dal singolo individuo. Forza, meno ego e attiviamo il cambiamento! Buone osservazioni».
Oltre alla foto del capriolo morto, viene pubblicata l’immagine «sgranata di capriolo femmina che, alla giusta distanza, non viene disturbata e continua le sue attività trofiche e biologiche regolarmente senza nemmeno accorgersi della presenza umana».
Una terza fotografia ritrae un folto gruppo di visitatori nella Riserva naturale regionale Lago di Piano: «Meglio una bella foto e poco rispetto per gli animali oppure una foto così-così e animali selvatici in salute? Ogni giorno cerchiamo di diffondere il cambiamento».
Alla Riserva naturale di Lago di Piano la rivista Orobie di settembre 2018 dedicherà un ampio servizio per descriverne le particolarità che la rendono un ecomosaico davvero unico e interessante da visitare. Ma, appunto, con grande rispetto per gli animali che vi vivono e per il suo ambiente da tutelare.
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Riserva Naturale Regionale Lago di Piano 5 anni, 6 mesi
Buongiorno, è importante sottolineare che nel virgolettato del Post della Riserva MAI si dice che la morte del capriolo sia avvenuta a seguito di un fotografo che lo inseguiva. Questa è una deduzione dell'articolista del sito di Orobie. Il Post infatti ha un altro scopo: richiama TUTTI i visitatori (compresi i fotografi naturalisti) al rispetto delle norme, tra le quali, quella di non abbandonare il sentiero principale di visita. Perchè il risultato di tanta bellezza e della possibilità di fare le fotografie agli animali selvatici oggi, è la conseguenza dell'applicazione delle norme, del loro rispetto e di chi si impegna ogni giorno a farle rispettare. Vorremmo potesse essere dunque CORRETTO il testo di questo articolo TOGLIENDO ciò che non abbiamo MAI detto. I fotografi naturalisti (e tutti i visitatori) sono i benvenuti in Riserva. Per inciso: il capriolo nella foto è morto a seguito di acidosi metabolica, frutto di un grande stress dovuto ad un eccesso di disturbo antropico. Grazie. Riserva Naturale Regionale Lago di Piano