Nell’Alto Lario, a quota 2.000 metri, gli amici del Soccorso alpino di Dongo e del Cai hanno voluto ricordare l’alpinista e volontario del Cnsas con una nuova struttura a disposizione di tutti gli escursionisti.

Un nuovo bivacco alpino, nell’Alto Lario, in ricordo di un grande amico della montagna, per tutti «Zeb», Flavio Muschialli. Domenica 23 settembre a Dosso del Liro (Como) si è svolta una camminata in montagna chiamata «Ciao Zeb», alla presenza di tanti amici alpinisti e del Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico (Cnsas) di cui era volontario, oltre ai genitori di Flavio. Una iniziativa questa che si svolge già da alcuni anni, ma che sembrava non bastare: gli amici volevano infatti trovare un modo per ricordare «Zeb» nel tempo, con qualcosa di ancora più importante, che fosse anche il simbolo della generosità di Flavio, sempre disponibile per aiutare gli altri. L’amicizia più vera, che in questo caso è molto più simile a un rapporto di fratellanza, ha sostenuto i loro sforzi. Adesso chi va in montagna ha un punto d’appoggio in più nel bivacco Zeb.

Quella di Dongo è una piccola stazione del Corpo nazionale del Soccorso alpino e speleologico. Conta una ventina di iscritti, ma tutti hanno mantenuto la promessa di ricordare Flavio per sempre e nel modo più bello e generoso che sono riusciti a immaginare. In questi giorni al Dosso del Liro, a duemila metri di quota, in località Alpe Muggiolo i suoi compagni della stazione di Dongo, insieme con il Cai locale, hanno presentato la conclusione dei lavori per un bivacco intitolato proprio a lui, Zeb. Due anni fa i soccorritori della stazione di Dongo e il Cai hanno cominciato a raccogliere fondi, si sono dati da fare per ottenere i permessi necessari; hanno voluto costruire il bivacco con le proprie mani, giorno dopo giorno, donando tutto il tempo che sono riusciti a ritagliare dalle loro vite, già tanto piene di impegni.

Sono passati quasi sette anni da quel dicembre del 2011, quando Flavio Muschialli, conosciuto per la sua attività di alpinista e di soccorritore del Cnsas nella XIX Delegazione Lariana, oltre che istruttore del Cai di Como, perse la vita in un incidente in montagna. Aveva 37 anni, una moglie e un bambino di sette anni. Il suo ricordo, come dimostrano la camminata di domenica 23 settembre e la realizzazione del nuovo bivacco, è ancora vivo tra i familiari e gli amici, nonostante il trascorrere del tempo.

Proprio a questi luoghi dell’Alto Lario e alla zona dell’Alpe Muggiolo la rivista Orobie dedicherà un ampio servizio nel numero di novembre (in edicola dalla fine di ottobre): Ruggero Meles e il fotografo Paolo Ortelli hanno percorso questi sentieri insieme al guardiacaccia Cesare Romano, grande conoscitore di questa zona oltre che volontario del Soccorso alpino di Dongo. Il reportage continua la serie che il mensile sta pubblicando nel corso nel 2018 della serie «Emozioni con la tenda».