Si tratta quasi certamente di un lupo quello immortalato per due volte attorno a una pozza d'acqua, non molto distante dal sentiero Cai 101 a circa 1.400 metri di quota, nella valle di Cassiglio, tra le Orobie bergamasche. Fotografie che si aggiungono a quella notturna dell'aprile scorso a Valleve, in alta valle Brembana e ad altre segnalazioni-ipotesi, ma da confermare, in occasione della predazione di alcuni capi.

Un esemplare giovane che, tra il 9 e il 10 settembre scorsi, non è sfuggito alla fototrappola posizionata da Andrea Galizzi, 44enne cacciatore di San Pellegrino Terme, che collabora a un progetto di ricerca sui cervi avviato da un paio di anni dall'Università di Pavia. Le immagini, una vera sorpresa, sono state inviate alla Polizia provinciale e ai tecnici del progetto Life wolf alps. Sono loro a monitorarne la presenza, ma la certezza assoluta che si tratti di un lupo la si può avere soltanto con le analisi genetiche dei resti organici.

In Piemonte, Veneto e Trentino le popolazioni stabili

Dopo Piemonte, Veneto e Trentino, secondo gli esperti il lupo potrebbe colonizzare in modo stabile pure la parte centrale delle Alpi. Un branco di 4-5 esemplari già si sposta da tempo tra Como e il Canton Ticino. L'attenzione si focalizza ora, fanno sapere da Ersaf, sulle attività di prevenzione a tutela degli allevatori in alpeggio. La convivenza con il lupo è possibile e l'esempio del progetto Pasturs, ben descritto nel servizio di Massimo Sonzogni sul numero 323 della rivista Orobie dell'agosto 2017, fa scuola.