Francesco Cassardo in ospedale, Cala Cimenti rientrato al campo base ha ripercorso quelle drammatiche ore sul Gasherbrum VII.

Ecco come il compagno di cordata Cala Cimenti, che è rimasto con Francesco fino all'arrivo dell'elicottero, ha raccontato sulla sua pagina Facebook quanto accaduto il 20 luglio sul Gasherbrum VII: "Sono arrivato in cima al GVII (inviolato dalla via che hanno percorso i due alpinisti), ero felicissimo, non riuscivo a crederci! Ho chiamato Erika per farle sapere che ce l'avevo fatta! Francesco non è arrivato in cima, gli mancavano 150 metri, non è riuscito a superare un crepaccio e poi era preoccupato per la discesa. Voleva conservare lucidità e forza."

L'incidente è avvenuto durante la discesa con gli sci: "Francesco ha fatto un errore proprio all'inizio della parte super ripida e ha iniziato a precipitare testa-piedi testa-piedi per 450 metri." Cimenti ha assistito alla caduta e ha subito chiamato la fidanzata Erika per chiedere l'invio dell'elicottero. 

Di notte i momenti più duri: il mancato arrivo dell'elicottero e la necessità di scendere alla tenda che avevano montato prima della salita per recuperare i sacchi a pelo e il fornelletto. Cala Cimenti ha temuto di non ritrovarlo vivo al ritorno invece "Per la seconda volta quel giorno mi ha stupito. Ha dimostrato una grande forza".

Il giorno successivo i due alpinisti sono stati raggiunti da Denis Urubko (che ha portato con sé anche una bombola di ossigeno), Don Bowe, Jaroslaw Zdanowich e Janusz Adamski, reduci dalla scalata al Gasherbrum II. Il medico scalatore torinese è stato trasportato fino al campo avanzato, in un luogo più adatto all'atterraggio dell'elicottero che - finalmente - il 22 luglio ha trasportato il ferito in ospedale a Skardu.

I successivi esami diagnostici hanno escluso traumi gravi, Francesco ha fratture e congelamenti. Appena possibile sarà trasferito a Islamabad e raggiunto dai suoi famigliari, partiti dall'Italia.