Impianti di risalita in funzione per garantire la stagione primaverile ed estiva dove possibile e sostenere il turismo montano. 

La richiesta viene da Amsi, Associazione Maestri Sci Italiani e Col.Naz. – Collegio Nazionale dei Maestri di Sci Italiani, a nome dei 15.000 professionisti della neve e le oltre 400 Scuole di sci. 

I sostenitori della riapertura mettono in evidenza i diversi studi scientifici, secondo i quali con il rispetto del distanziamento, la diffusione del contagio all’aria aperta è un’eventualità estremamente rara. Lo conferma - sottolineano i professionisti della neve -  anche la situazione in Svizzera che, pur consentendo l’attività dello sci, non ha riscontrato un aumento di casi.

Per gran parte delle località sciistiche la stagione è archiviata, ma ci sono comprensori come Cervinia, Val Senales, Tonale-Presena e passo dello Stelvio, che consentirebbero l’attività anche primaverile e, in alcuni casi, estiva. 

Con la bella stagione si apre poi il periodo delle escursioni e anche in questo caso viene ribadita la necessità di far ripartire gli impianti a fune per aiutare il turismo montano. Per questo il consigliere regionale Niccolò Carretta, insieme ai Responsabili dei tavoli provinciali della Lombardia a tema "Montagna" di Como, Sondrio, Gallarate, Brescia, ha chiesto l'impegno della Regione Lombardia ad attivarsi "presso il Governo per cambiare le regole così da lasciare ai singoli operatori la libertà di scegliere in base ai costi/benefici, ma si attivi anche internamente per trovare risorse utili al sostegno di queste attività".