I vini della valle Camonica protagonisti di un esperimento con Unimont in alta quota.

Il progetto nasce dal Consorzio Pontedilegno-Tonale che ha coinvolto il Consorzio Vini di Valcamonica, la cantina Bignotti e l'Università della Montagna, sede di Edolo dell’Università degli Studi di Milano. Per studiare come cambiano le qualità organolettiche del vino al freddo e in alta quota; e individuare tecniche di viticoltura sostenibile, è stato deciso di far completare l’invecchiamento di 200 tra le migliori bottiglie del territorio, all’interno di una cantina di ghiaccio costruita per l’occasione al Corno d’Aola.

L'artista camuno Ivan Mariotti ha realizzato un igloo a 2.000 metri di altitudine, da utilizzare come cantina di affinamento. Al suo interno, all’inizio dell’inverno, sono state collocate circa 200 bottiglie. La Cantina Bignotti ha depositato in questa cantina speciale i suoi rossi IGT e gli spumanti Supremo e Brut metodo classico, mentre il Consorzio Vini di Valcamonica, che riunisce al suo interno 12 cantine, ha scelto di partecipare all’esperimento con una trentina di etichette tra rossi, bianchi e passito.

Il contributo scientifico all’esperimento è stato affidato a Unimont, che effettuerà una serie di analisi chimico-fisiche e organolettiche sia sui vini collocati nell’igloo che su quelli lasciati nelle cantine delle aziende in fondo valle.

La ricerca si innesta in un percorso di crescita della viticoltura in valle Camonica. Dopo un periodo di abbandono, molti vigneti sono stati recuperati. Il risultato è, oltre agli indubbi benefici nella prevenzione di dissesti idrogeologici, un lento cambiamento del paesaggio della vallata col recupero dei valori autentici del vino.