Sorgenti, un progetto di citizen science
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Così il bacino idroelettrico, creato nel 1932 con la costruzione della diga, è tornato a dividersi proprio come era all’origine, quando erano già chiamati Laghi Gemelli, con tanto di leggenda legata alla vicenda di due innamorati che tra questi monti trovarono la morte. Poi la realizzazione dell’invaso per sfruttare l’acqua a fini idroelettrici con l’innalzamento del livello tale da rendere unico il lago. Un bacino di ben sette milioni di metri cubi, ma non di certo in questo periodo, a causa delle scarse nevicate invernali e delle poche piogge tra primavera ed estate.
Di norma, i Gemelli possono dividersi a fine inverno o a inizio primavera, prima del disgelo, quando l’Enel che è proprietaria degli impianti rilascia l’acqua. Il fenomeno appare eccezionale in questo periodo, come sottolinea Maurizio Nava, da anni gestore del vicino rifugio Laghi Gemelli: «È rarissimo il caso della separazione dei due laghi in estate, avvenuta l’ultima volta una ventina di anni fa».
Salire ai Laghi Gemelli in questo periodo, quindi, offre una vista non comune ed è già corsa a fotografare e filmare la striscia di terra che è tornata a dividere i Gemelli. In più, si possono ottenere ben tre punti-casetta nel concorso dell’estate «GiraRifugi e Alpeggi» promosso da Assorifugi e di cui Orobie è media partner. Basta portare con sé la tessera e farla timbrare dai gestori.
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