Piz Roseg (per la Eselgrat)
Il percorso
1° g.: Da Pontresina risalire la Val Roseg e dopo circa 1h e 30’ seguire le indicazioni che portano alla cap. Tschierva (mt. 2584, ca. 3h dalla partenza). 2° g. Dal rifugio seguire il sentiero verso SE, in comune con l’it. per la Biancograt. Dopo 10 min. deviare a dx (indic. Piz Roseg) e abbassarsi sul Vadret da Tschierva. Con un semicerchio pianeggiante verso SW attraversare il ghiacciaio e risalire la morena (ometti). A q. 2800 mt. seguire la cresta che scende dal Piz Umur fino ad un colletto alla base di un ripido roccione. Attraversare a sx una cengia e poi scendere leggermente a dx, mettendo così piede sul ghiacciaio. Risalirlo verso S costeggiando le pareti del Piz Umur fino ad un grande pianoro. Piegare leggermente verso dx, puntando alla parete N del Piz Roseg e poi, con dir. W, raggiungere un evidente intaglio lungo la cresta N, dove comincia la vera e propria cresta rocciosa (ca. q. 3400 mt., 2h e 30 dal rifugio). Si percorre l’articolata cresta, tenendosi pressoché sul filo di cresta, superando 3 gendarmi; l’ultimo di questi, il più impegnativo, è aggirabile a dx prima con un traverso su neve (esposto) e poi risalendo un ripido canale nevoso, che porta a q. 3730. Qui termina la parte rocciosa della Eselsgrat e si risalgono ora i pendii nevosi, più ripidi man mano ci si avvicina all’anticima, fino a raggiungerla (mt. 3918). Da qui si scende lungo la nevosa cresta NE (ripida e piuttosto esposta) fino al colletto e poi si risalgono le roccette finali (difficoltose in caso di neve), fino alla vetta vera e propria del Piz Roseg (40 min. dall’anticima). DISCESA: Per l’it. di salita fino al terzo gendarme (il primo scendendo). Da qui ci si cala in corda doppia (anelli) fino al secondo gendarme e poi, con altre 4 calate da 25 mt. si scende in doppia fino a una cengia dalla quale si può disarrampicare il primo gendarme incontrato in salita oppure traversare a dx sul ghiacciaio sopra la terminale, da superare con attenzione, ricongiungendosi con l'it. di salita.
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