Itinerario T

Nella palude di Valtorta con il gruppo Fab

  • Escursionismo
  • 1 ore
28 Luglio 2017 / 09:42
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3181
Scritto da Redazione Orobie
Itinerario

Nella palude di Valtorta con il gruppo Fab

28 Luglio 2017/ 09:42
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Itinerario

Nella palude di Valtorta con il gruppo Fab

28 Luglio 2017/ 09:42
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Scritto da Redazione Orobie

Il percorso

Un’ora immersi in un ambiente unico, un'escursione semplice, alla portata di tutti. Questa settimana ci lasciamo guidare dal gruppo Fab-Flora alpina bergamasca alla scoperta della palude di Valtorta, in valle Brembana (Bergamo).

Salendo verso Valtorta, poco prima dell’abitato, con una deviazione a sinistra si giunge ai "Piani olimpici", dove si parcheggia l'auto in un largo spiazzo. Davanti si apre una splendida conca, con cime dalle pareti verticali e frastagliate, fasciate alla base da un folto bosco, ma un bar-ristorante, alcune villette, un campo di calcio e qualche struttura per il campeggio fanno temere che il luogo sia stato in parte snaturato. Alcuni cartelli segnalano la presenza di un'area naturale protetta, la palude di Valtorta, più propriamente una torbiera, rarissimo esempio di biotopo umido su substrato calcareo, parzialmente bonificata ma ancora di inestimabile valore.

Incamminandosi sullo sterrato si lasciano a sinistra due primi lembi di torbiera piccoli, ma già ricchi di specie. A breve distanza, un po' più in alto, si trova un vasto pianoro umido, circondato da un bosco misto di faggio e abete rosso, lambito sulla sinistra da un torrentello orlato di salici. È l'area più estesa della torbiera, con macchie più o meno dense di cannuccia palustre su un tappeto di carici, erbe variamente alte simili alle graminacee, ma più coriacee e meglio adattate agli ambienti umidi e asfittici, dalla cui decomposizione incompleta deriva la maggior parte della torba.

Frammiste a queste crescono la tofieldia comune (piccola e dai fiori verdastri), il cirsio di palude (simile a un cardo), la pinguicola comune (insettivora con l'aspetto di un'innocua violetta), l'erioforo a foglie larghe (dalla fioritura insignificante, seguita dalla formazione di appariscenti fiocchi cotonosi bianchi e penduli) e la parnassia (dalla fioritura tardiva bianca).

L'unicità del luogo è però rimarcata da alcune orchidee. Accanto alle ubiquitarie e ampiamente diffuse dattiloriza di Fuchs e manina rosea, sono particolarmente preziose tre specie, altrove rare o estinte per la scomparsa degli habitat umidi: la dattiloriza di Traunsteiner (dalla densa infiorescenza porporina) e l'elegante elleborina palustre (alta fino a 80 centimetri con una spiga di fiori bianchi sfumati di bruno) sono presenti con centinaia di individui, mentre è decisamente rara l'orchidea muschiata, peraltro difficilmente osservabile per le sue foglie graminiformi e i piccoli fiori verdolini.

In questa escursione il dislivello è quasi assente, il periodo consigliato per compierla va da giugno a luglio. Il tempo di percorrenza è di circa un’ora e non sono segnalate particolari difficoltà nell'affrontarlo.