Itinerario E

La selvaggia Val Vertova

  • Escursionismo
  • 8 ore
11 Agosto 2017 / 09:00
0
3
11074
Scritto da Redazione Orobie
Itinerario

La selvaggia Val Vertova

11 Agosto 2017/ 09:00
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Scritto da Redazione Orobie
Itinerario

La selvaggia Val Vertova

11 Agosto 2017/ 09:00
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Scritto da Redazione Orobie

Il percorso

Un paesaggio aspro è quello che percepisce l’escursionista nel risalire la Val Vertova, segnato da solchi profondi, con ripidi versanti coronati da creste rocciose, per lo più boscoso, con rari pendii dolci dove sorgono alcune cascine. Ricchissima di acque nella parte bassa, dove il torrente ha scavato una magnifica forra abbellita da pozze e cascate, più in alto la valle si apre in un ampio anfiteatro, dominato dai contrafforti dell’Alben, irti di torri e pinnacoli dalle forme bizzarre. 

L’impressione dominante è quella di un territorio dove la presenza umana si è progressivamente ritratta, in fase avanzata di rinaturalizzazione: molti sentieri minori e i piccoli lembi di prato scompaiono inghiottiti dal bosco, che poco a poco riprende le sue caratteristiche originali, così come le ripide praterie di versante che un tempo fornivano il fieno magro.

L’alternanza di ambienti è all’origine di un diversificato mosaico vegetazionale, con moltissime specie fortemente caratterizzate sul piano ecologico. LKe scopriamo insieme al gruppo Fab-Flora alpina bergamasca. Le più belle e interessanti sono quelle delle rocce e dei detriti calcareo-dolomitici, dove accanto alle specie maggiormente diffuse (camedrio alpino, primula orecchia d’orso) sono presenti numerosi endemiti (sassifraga di Vandelli, campanula di Rainer, primula glaucescente, erba regina, raponzolo chiomato, rododendro nano, viola di Duby, campanula dell’Insubria), meno rappresentati nelle praterie (carice del monte Balbo) e negli arbusteti (citiso insubrico).

Alcune scendono a quota inusitatamente bassa, sulle fredde pareti della forra, dove è abbastanza comune una piccola pianta insettivora, la pinguicola alpina. Infine, presso il torrente, prosperano la calta palustre, il crescione d’acqua, il farfaraccio bianco e la veronica beccabunga.

Itinerario

Da piazza Vittorio Veneto a Vertova si imbocca via Cinque Martiri e si prosegue per circa tre chilometri sul fondo della Val Vertova, fin poco oltre il ritrovo Gav-Gruppo alpinistico vertovese, dove è possibile parcheggiare (480 metri). Si prende la larga mulattiera (segnavia 527) che costeggia il torrente, lo guada più volte e passo sotto la bella cascata della Val de Gru, quindi, ormai divenuta sentiero, si innalza decisamente, alternando tratti in prossimità del torrente ad altri in cui se ne discosta, attraversando per un lungo tratto un magnifico orrido.

Superate alcune ripide balze si giunge nella grande conca del Sedernèl (1.200 metri), dove si può scegliere di tornare sul medesimo percorso, oppure di proseguire in direzione del bivacco Testa, al passo di Pradaccio (1.474 metri). Da qui si prende il panoramico sentiero 530, che mantenendosi costantemente presso il crinale sfiora la cima del monte Secretondo e scende al passo di Bliben (1.290 metri), per poi portarsi al fondovalle con il sentiero 529A e in breve raggiungere il parcheggio.

Dislivello: 720 metri fino alla cascina Sedernello, 1.050 metri con il percorso più lungo. Periodo consigliato da aprile a luglio. Tempo di percorrenza 6 ore per il percorso breve, 8 ore per quello lungo. Difficoltà: escursionismo medio.