Itinerario T

Ciaspole by night in Val Biandino

  • Escursionismo
  • 1 ore 30 minuti
16 Febbraio 2018 / 12:45
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Scritto da Redazione Orobie
Itinerario

Ciaspole by night in Val Biandino

16 Febbraio 2018/ 12:45
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Scritto da Redazione Orobie
Itinerario

Ciaspole by night in Val Biandino

16 Febbraio 2018/ 12:45
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Scritto da Redazione Orobie

Il percorso

Con gli itinerari alla scoperta del nostro territorio andiamo nel Lecchese, nella zona di Introbio. Per la precisione la nostra meta è la Val Biandino, con un suggerimento molto particolare: partecipare a una ciaspolata al chiaro di luna, una iniziativa adatta a tutti e che si tiene, qui come in altre zone della Lombardia, sotto la guida dei rifugisti. La proposta arriva direttamente dal numero di febbraio 2018 della rivista Orobie, dal quale abbiamo tratto queste bellissime fotografie, che sono di Luca Merisio, autore anche del testo del servizio. E, come dicevamo, l’itinerario è suggerito dai gestori del rifugio Tavecchia che propongono un’esperienza con le ciaspole in notturna nel bel mezzo della Val Biandino.

Per prima cosa, quindi, portiamoci a Introbio. Si parte dalla cappelletta (posta a 1.496 metri di altitudine) che si trova tra i rifugi Tavecchia e Val Biandino. Si tratta di un percorso facile, davvero alla portata di tutti. Si oltrepassa il ponte sul torrente Troggia e ci si incammina lungo un tratto pianeggiante in un ambiente aperto. Tutto questo diventa ancora molto più affascinante nelle serate stellate o di luna piena.

Proseguendo ci si avvicina a un bosco di larici e sulla destra si comincia a guadagnare quota. Si segue il disegno di un paio di tornanti già abilmente tracciato, nulla di difficoltoso, e si risale un breve tratto più ripido. Si è proprio sotto la chiesetta della Madonna di Biandino, che però non viene raggiunta. Attorno a quota 1.580 metri ci si dirige a sinistra, sul versante opposto della valle, attraversando l’ampio ripiano. Il dislivello finora affrontato non è nemmeno di 100 metri. Si oltrepassa di nuovo il torrente Troggia che, in presenza di precipitazioni abbondanti, rimane completamente sotto la neve. Inizia il rientro, non prima di una sosta rifocillante alla baita del Zuc (1.569 metri).

La seconda parte dell’itinerario è ancora più semplice, tanto da potersi concedere di scendere anche a ranghi più sciolti. Si superano le casere di Biandino (1.501 metri) e completamente in piano si rientra al rifugio.

Questa esperienza, che per la ciaspolata dura circa un’ora e mezza, con un lievissimo dislivello da superare, per consuetudine ha poi un altro momento da vivere all’insegna dell’amicizia e della convivialità: la cena e la festa che poi si svolgono nei rifugi.