Itinerario T

Nelle miniere di Cortabbio

  • Escursionismo
  • 2 ore
14 Settembre 2018 / 10:00
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3798
Scritto da Redazione Orobie
Itinerario

Nelle miniere di Cortabbio

14 Settembre 2018/ 10:00
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Scritto da Redazione Orobie
Itinerario

Nelle miniere di Cortabbio

14 Settembre 2018/ 10:00
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Scritto da Redazione Orobie

Il percorso

Un viaggio al centro della Terra e nella storia. È quanto propone la rivista Orobie di settembre 2018, con un servizio sul parco minerario Cortabbio di Primaluna, nel Lecchese. Lo fa prima con un’escursione tra i boschi sotto il pizzo della Pieve e poi con un tour nelle gallerie scavate per estrarre la barite a partire dall’Ottocento. Luoghi diventati famosi per la scoperta del maestro Vanotti che oggi possono essere visitati dai turisti e dagli appassionati per conoscerne la storia e la bellezza naturale. Su Orobie di settembre 2018 il testo è di Carlo Caccia e le fotografie sono di Diego Panzeri.

Ecco l’itinerario per raggiungere il parco minerario Cortabbio. Da Lecco in auto ci si dirige in Valsassina, fino a Primaluna, paese dominato dal pizzo della Pieve. All’altezza della frazione di Cortabbio si svolta a sinistra, oltrepassiamo il torrente Pioverna e proseguiamo fino al parco minerario Cortabbio. Siamo pronti a percorrere il sentiero delle Miniere.

Partiamo dal piazzale antistante l’ingresso della Nuovo ribasso seguendo la strada sterrata che risale la montagna. In circa 2 ore eccoci di nuovo al punto di partenza, dopo aver toccato i vari ingressi del complesso estrattivo.

Lungo il tracciato, di circa 3,5 chilometri, si incontrano i resti della stazione della teleferica della miniera Vittoria, a quota 654 metri, e gli imbocchi di quelle più antiche, denominate Speranza superiore e Virginia superiore. Da qui ci si affaccia sul profondo burrone lasciato dai primi scavi sugli affioramenti di barite della seconda metà dell’Ottocento.

Il bello deve però ancora arrivare, con il tour guidato nel mondo di roccia della Nuovo ribasso. Il primo tratto di 255 metri porta al fondo della galleria dove si incrocia il bianco filone mineralizzato di barite. 

Durante il percorso vengono presentate macchine e modalità di escavazione. Affascinano le particolarità strutturali ed estetiche della roccia della miniera, messe in evidenza con appositi faretti. Si imbocca una deviazione e in circa 500 metri si arriva alla maestosa caverna da dove è stato estratto il minerale negli ultimi trent’anni. È un grande antro illuminato con potenti fari. Salendo di qualche metro, grazie ad alcune scalette, nella galleria verticale posta su un lato, è possibile affacciarsi direttamente sull’ampia stanza.

La visita interna ha uno sviluppo di circa due chilometri con una durata di un’ora e 30 minuti.