Nel borgo medievale di Martinengo
Il percorso
Ultimo appuntamento primaverile, domenica 2 giugno 2019, con castelli, palazzi e borghi medievali aperti nella media pianura lombarda. Da marzo, sette giornate alla scoperta di 19 realtà della nostra regione a Padergnone di Zanica, Solza, Cassano d’Adda, Brignano Gera d’Adda, Calcio (due castelli), Caravaggio, Cavernago, Cologno al Serio, Malpaga di Cavernago, Pagazzano, Pandino, Pumenengo, Romano di Lombardia, Torre Pallavicina, Treviglio, Trezzo sull’Adda, Urgnano e Martinengo. Proprio a Martinengo, in provincia di Bergamo, dedichiamo questo itinerario.
Per gli abbonati a Orobie c'è anche la possibilità di partecipare gratis alla giornata: scopri come.
Una proposta tra le tante suggerite dall’Infopoint Pro loco Martinengo (tel. 0363.988336, mail [email protected]).
Il tour comincia dalla chiesa prepositurale di Sant’Agata, all’inizio dell’omonima via. Il culto agatino nel centro bergamasco è stato con molta probabilità importato dai dominatori longobardi: si presume che il primo edificio dedicato alla santa catanese sia stato costruito nel VI secolo d. C.. Una prima testimonianza scritta è riscontrabile in un atto notarile del 1224. Le trasformazioni verso lo stile neoclassico e palladiano si dipanano per tutto il XIX secolo.
Da visitare sono i portici medievali in via Tadino.
Di origine quattrocentesca, sono stati costruiti a testimonianza della vocazione commerciale del borgo, fin dal Medioevo. Raggiungiamo quindi la torre dell’orologio e il palazzo comunale, sempre in via Tadino.
La torre è stata costruita nel XV secolo. È caratterizzata dalla presenza di due quadranti, uno con i numeri romani e l’altro con i numeri arabi, ciascuno con una lancetta sola. Il palazzo municipale, conosciuto anche come broletto, è stato costruito all’inizio del XII secolo, in concomitanza della nascita del Comune rurale. Sulla facciata sono visibili tracce di affreschi di epoche diverse.
Ci spostiamo ora al castello. A caratterizzare lo skyline dell’antico borgo svetta la massiccia torre-castello situata nell’omonima piazza. Antica testimonianza del fenomeno dell’incastellamento, la millenaria torre-castello ha subìto nel tempo diverse modifiche. L’ipotesi più accreditata vuole che la costruzione sia stata iniziata nel 953 da Tebaldo, che ricevette in dono alcuni territori della Bergamasca niente meno che dall’imperatore Ottone I.
Altro monumento simbolo è il Filandone, in via Allegreni 37. Le eleganti forme neogotiche non sono quelle di una cattedrale bensì di una filanda. È stata una delle location del film «L’albero degli zoccoli» di Ermanno Olmi, Palma d’oro del Festival di Cannes nel 1978. È uno dei migliori esempi di archeologia industriale di fine Ottocento. Al suo interno non ci sono più telai e bachi da seta, ma libri e tanta cultura.
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