Itinerario E

Filon dei Mot, villaggio della Grande guerra

  • Escursionismo
  • 1 ore 45 minuti
05 Luglio 2019 / 11:30
0
2
11817
Scritto da Redazione Orobie
Itinerario

Filon dei Mot, villaggio della Grande guerra

05 Luglio 2019/ 11:30
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Scritto da Redazione Orobie
Itinerario

Filon dei Mot, villaggio della Grande guerra

05 Luglio 2019/ 11:30
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Scritto da Redazione Orobie

Il percorso

Qualcuno l’ha definita la Machu Picchu delle Alpi. Allo Stelvio, a quota 2.768 metri, sulla cresta ovest del monte Scorluzzo, durante la Grande guerra, cento anni fa, è stato costruito il villaggio militare del Filon dei Mot. Fortificazioni, postazioni, camminamenti, ma anche baracche, teleferica e forni del pane, testimonianze giunte fino a noi come monito contro l’assurdità della guerra e che ci vengono fatte scoprire, sul numero della rivista Orobie di luglio in edicola in questi giorni, in un bel servizio del fotografo Massimo Tognolini.

I suggestivi resti del villaggio militare sono raggiungibili lungo due itinerari principali: quello che, nella valle del Braulio, si sviluppa dalla terza cantoniera della strada statale dello Stelvio e quello che prende il via dal passo omonimo (2.757 metri), toccando la cima del monte Scorluzzo. Abbiamo optato in questo caso per la seconda escursione, spettacolare per gli scenari che offre.

Lasciata l’auto nel grande parcheggio della funivia che porta sul ghiacciaio, dal noto valico tra Lombardia e Alto Adige ci si incammina lungo la strada sterrata in direzione del passo delle Platigliole (sentiero numero 506). Quasi subito si lascia sulla sinistra il rifugio Compagnoni, ormai abbandonato, e continuando tra ghiaioni sottili si raggiunge la sella delle Platigliole (2.908 metri). Saliamo ora per un sentiero che rimonta una valletta fino a un piccolo valico dove, a destra, si può guadagnare quota 2.995 metri, punto che è detto Scorluzzino, che domina il passo dello Stelvio. Vi si trovano una croce dedicata ai Caduti austriaci, numerose trincee, una postazione per mitragliatrici e camminamenti.

Prendendo a sinistra, invece, ci portiamo sulla vetta dello Scorluzzo (3.095 metri), anche questa caratterizzata da trincee, camminamenti e gallerie risalenti alla Grande guerra. Da qui, superato un ripido canalino che richiede qualche attenzione, scendiamo lungo la cresta ovest dello Scorluzzo, in gran parte su sfasciumi, costellata da resti di postazioni austriache. La loro improvvisa assenza indica che siamo in quella che ai tempi della guerra era la terra di nessuno. Superata una larga insellatura la cresta si sdoppia: a sinistra si affaccia sulla valle dei Vitelli, a destra sul piano di Scorluzzo. Incontriamo l’osservatorio circolare, prima opera militare italiana.

Rimaniamo sul versante della valle dei Vitelli e, proseguendo tra resti di postazioni militari, ci ritroviamo nel mezzo del villaggio del Filon dei Mot. Se abbiamo lasciato una seconda auto all’altezza della terza Cantoniera, è possibile scendere dall’altro itinerario al quale abbiamo accennato.

Indicazioni su questa escursione le trovate anche sulla app gratuita Orobie Active.