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A spasso nell’oasi di Baggero

  • Escursionismo
  • 1 ore
25 Ottobre 2019 / 11:45
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3
15970
Scritto da Redazione Orobie
Itinerario

A spasso nell’oasi di Baggero

25 Ottobre 2019/ 11:45
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Scritto da Redazione Orobie
Itinerario

A spasso nell’oasi di Baggero

25 Ottobre 2019/ 11:45
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Scritto da Redazione Orobie

Il percorso

Da cava, per la precisione una miniera di marna da cemento, a spazio verde dove si incontrano tranquillità e natura. Stiamo parlando dell’Oasi di Baggero, nell’alta Brianza comasca, tra i comuni di Merone, Monguzzo, Lambrugo e Lurago d’Erba, alla quale la rivista Orobie di ottobre 2019 ha dedicato un ampio servizio di Maria Cristina Brambilla, che ha realizzato anche le fotografie. Un angolo verde nel quale immergersi circondati dai colori e dalle atmosfere dell’autunno.

L'Oasi di Baggero, nell'alta Brianza comasca, è protagonista di un ampio servizio di Maria Cristina Brambilla sulla rivista Orobie di ottobre 2019 

Ed è proprio difficile immaginare che lì, fino a 50 anni fa, era attiva un’impresa estrattiva, poiché ora le vere protagoniste sono la natura e l’acqua. L’intervento di recupero ambientale è stato condotto dalla stessa cementeria che nel 1928 iniziò qui le sue lavorazioni.

All’oasi si accede da via Cava Marna nel comune di Merone, dove c’è un comodo parcheggio. Da marzo a ottobre l’accesso è consentito dalle 9 alle 18 (o fino alle 19 il sabato e nei giorni festivi), mentre da novembre a febbraio chiude alle 17.

Subito dopo l’ingresso un pannello indica le direzioni per raggiungere i punti di interesse. Noi ci incamminiamo verso destra per il percorso ad anello che circonda l’oasi. Dopo poco ci troviamo nell’area giochi con lo spazio attrezzato di tavoli e panche in legno.

Continuiamo con una breve ma decisa salita seguendo l’altavia che, tra prati e boschi, costeggia per un tratto la ferrovia. Raggiunta la parte alta delle oasi, incontriamo il rio Cavolto che arriva qui in un letto di rocce stratificate come fogli di un libro di pietra. 

Lo attraversiamo con un piccolo ponte e in breve siamo al sasso panoramico, il punto più alto dell’altavia, dove si gode di uno splendido panorama capeggiato dal Resegone e dal monte Cornizzolo. Tutt’intorno ci sono i paesi della Brianza e sulla sinistra vediamo le ciminiere, ormai inattive, della Cementeria di Merone. Sotto di noi si allargano i due laghetti delle oasi separati tra loro da uno stretto istmo e attorniati dalla variopinta vegetazione di latifoglie.

Procediamo ancora incontrando diversi cartelli informativi sulla geologia, la storia e la vegetazione dell’Oasi e dove troviamo l’ingresso del bike park. Dopo aver costeggiato alcune cascine riattraversiamo il Cavolto, questa volta in qualità di emissario, e in breve raggiungiamo il centro parco, con l’area ristoro, l’ostello e il servizio di noleggio delle biciclette. Siamo quasi al punto di partenza, ma prima pieghiamo a sinistra per camminare sull’istmo che in pochi minuti ci porta al cospetto della cascata con cui il rio Cavolto si immette nel lago meridionale.