Itinerario OS

Periplo in Presolana 2: dall’Albani a Lizzola e Nona

  • Scialpinismo
  • 10 ore
15 Gennaio 2021 / 12:00
0
2
1617
Scritto da Redazione Orobie
Itinerario

Periplo in Presolana 2: dall’Albani a Lizzola e Nona

15 Gennaio 2021/ 12:00
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1617
Scritto da Redazione Orobie
Itinerario

Periplo in Presolana 2: dall’Albani a Lizzola e Nona

15 Gennaio 2021/ 12:00
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2
1617
Scritto da Redazione Orobie

Il percorso

È questa la seconda parte dell’itinerario di scialpinismo attorno alla Presolana oggetto del reportage «Spartiacque» pubblicato sulla rivista Orobie di gennaio 2021. Autore di testi e fotografie è Maurizio Panseri, che lo ha compiuto insieme a Marco Cardullo.

Dopo quello del primo giorno dal Passo della Presolana al rifugio Luigi Albani, questo percorso dall'Albani, sopra Colere, in valle di Scalve (Bergamo), presenta sviluppo e dislivelli ancora più importanti rispetto a quello del periplo della Presolana. Senza perdere nulla in bellezza e difficoltà può essere diviso in due parti pernottando a Lizzola, frazione di Valbondione

Ci si alza molto presto per poter salutare il sorgere del sole in vetta al monte Ferrantino (2.325 metri). Scendiamo poi a toccare le piste della stazione sciistica di Colere, ma le lasciamo quasi subito puntando alla malga di Conchetta (1.793 metri).

Riprendiamo quota lungo la valle omonima mantenendo, giunti attorno ai 1.950 metri di quota, il versante destro e avendo come riferimento il pizzo di Petto (2.262 metri). Dalla sella ha inizio la discesa per un vallone con esposizione a nordovest. L’ingresso sul pendio è piuttosto complicato e a volte è meglio superarlo senza gli sci ai piedi.

A monte del laghetto di Spigorel ci si rimette in assetto di salita e con una lunga diagonale in direzione nord si sbuca sulla pista da sci della valle Sedornia nella stazione turistica di Lizzola. In breve ci portiamo in cima al monte Sponda Vaga (2.068 metri) per poi riabbassarci in valle dell’Asta

Poco sopra la malga Asta Alta, attorno ai 1.800 metri di quota, una traversata a nordest ci conduce alla chiesetta della Madonna pellegrina e al passo della Manina (1.799 metri) e da qui, rimanendo in cresta, sul monte Sasna (2.229 metri). 

È possibile ora concludere l’escursione sciando fino a Nona (1.339 metri), frazione di Vilminore di Scalve. Volendo proseguire, invece, si perde quota sul versante opposto a quello scalvino e dal passo di Sasna ci si addentra nell’ampia conca delle baite omonime per arrivare, tra valloncelli e dossi, a quella degli stagni di Sasna e all’imbocco del grande catino che ospita il lago di Bondione.

Con un altro cambio di versante, che nella parte alta può richiedere di procedere senza gli sci, ci alziamo fino nella zona del passo Bondione e sul crinale che si affaccia sulla valle Cerviera. Per ripidi pendii e un’affilata costa finale guadagniamo la cima del pizzo Tre Confini (2.824 metri). Vicino a noi i monti Gleno e Recastello. Ripercorriamo l’itinerario fino al passo di Sasna per rientrare a Nona.