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Sul Legnone, il "tetto" del Lecchese

  • Escursionismo
  • 3 ore 30 minuti
17 Dicembre 2021 / 10:30
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Scritto da Redazione Orobie
Itinerario

Sul Legnone, il "tetto" del Lecchese

17 Dicembre 2021/ 10:30
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Scritto da Redazione Orobie
Itinerario

Sul Legnone, il "tetto" del Lecchese

17 Dicembre 2021/ 10:30
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Scritto da Redazione Orobie

Il percorso

La meta dell’itinerario ce la suggerisce un grande dell’alpinismo: il lecchese Luigino Airoldi, lo "Zingaro delle montagne". È lui il protagonista del servizio sulla rivista Orobie di dicembre 2021 a firma di Serafino Ripamonti e con le fotografie di Klaus Dell’Orto in occasione di due date importanti. Il 7 dicembre Airoldi, di Ballabio, ha compiuto 90 anni. Ed è l’unico ancora in vita della spedizione del 1961 sul McKinley, la vetta più alta del Nord America, guidata da Riccardo Cassin. Tanti ricordi e avventure con, appunto, un rimpianto: non aver mai salito una montagna di casa, il Legnone.

Eccoci, dunque, a compiere questa escursione. Da Dervio, riva orientale del lago di Como, seguiamo la strada provinciale 67 lasciandoci alle spalle Vestreno e Introzzo. I loro territori, assieme a quello di Tremenico, danno vita al Comune di Valvarrone. Dall’ultimo dei tre nuclei la stretta strada che intaglia il versante occidentale della valle Fosasco, dopo aver superato il borgo di Monte Lavadee, porta alla sella del Legnone (1.450 metri). Qui troviamo spazio per parcheggiare nell’area sterrata poco sotto il rifugio Roccoli Lorla (1.463). La nostra meta è il Legnone, che con i suoi 2.609 metri è la cima più alta del Lecchese. Il periodo ideale per intraprendere l’escursione è tra giugno e ottobre.

Il percorso con l'animazione di Relive:

Dalla casa alpina i tempi di percorrenza della via Normale, soltanto per escursionisti esperti e con alcune parti attrezzate, sono di circa 3,30 ore. Ci incamminiamo su quella che è denominata Alta via della Valsassina e, dopo un breve tratto in discesa, cominciamo ad alzarci di quota attraversando un bosco di larici. Giunti alla baita Zocca della Nebbia proseguiamo, su tracciato che si fa pianeggiante, diretti all’alpe Agrogno (1.644). Non ci vuole molto perché il percorso riprenda a salire in modo deciso e, superata la baita Piazza di Sopra (1.830), le pendenze si fanno ancora più impegnative e il crinale esposto. Avanziamo fino a giungere al punto in cui il passaggio di uno sperone roccioso è agevolato da corde fisse.

Guadagniamo poco dopo il valico detto porta dei Merli (2.107) e continuiamo raggiungendo il bivacco Guido Silvestri (2.146), conosciuto come Cà de Legn. L’ascensione lungo la rocciosa cresta ovest del Legnone si fa impegnativa. In certi passaggi sono state posizionate delle funi metalliche per aiutare e rendere più sicura la progressione. Ci si porta così al punto di incontro tra le creste ovest e nord. Altre corde fisse aiutano ad arrivare alle roccette che precedono la croce di vetta (2.609). Il panorama dell’arco alpino, dal Monviso all’Ortles, e della Pianura padana ripaga ogni fatica.

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