Itinerario MSA

Vette e ghiaccio dell'Adamello

  • Scialpinismo
  • 4 ore 30 minuti
22 Aprile 2022 / 11:19
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1994
Scritto da Redazione Orobie
Itinerario

Vette e ghiaccio dell'Adamello

22 Aprile 2022/ 11:19
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1994
Scritto da Redazione Orobie
Itinerario

Vette e ghiaccio dell'Adamello

22 Aprile 2022/ 11:19
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1994
Scritto da Redazione Orobie

Il percorso

E' un itinerario classico di primavera con gli sci pellati quello che propone la rivista Orobie di aprile 2022: dal passo del Tonale, a Ponte di Legno (Brescia), al rifugio Ai caduti dell’Adamello. 

Il reportage, curato da Massimo Sonzogni con le fotografie di Paolo Ortelli, è titolato «Guerra e pace» e racconta dell’escursione e dell’incontro con Romano Ceschini, portato dai genitori per la prima volta alla Lobbia Alta a 9 mesi. Dal 2000 è il custode della struttura al confine tra Lombardia e Trentino, in mezzo ai ghiacci della Guerra bianca.

Questa dal passo Presena (2.997 metri) è una classica dello scialpinismo primaverile in alta quota. Per raggiungere il punto di partenza in alta Valle Camonica il comprensorio Ponte di Legno-Tonale (info: www.pontedilegnotonale.com) mette a disposizione biglietti specifici per gli amanti degli sci pellati. Dal valico del Tonale (1.884) è infatti possibile raggiungere in cabinovia la balconata panoramica di passo Presena, affacciata tra l’omonimo ghiacciaio e la conca del Mandrone.

Lo scenario è di quelli da cartolina, con i ghiacci dell’Adamello, separati dalla rocciosa spina dorsale delle Lobbie, di cresta Croce, del dosson di Genova e del monte Fumo. Sciando si affronta il primo lungo traverso, che ricalca il sentiero estivo 209 perdendo quota in direzione del lago Scuro. A seconda delle condizioni del manto nevoso, occorre fare sempre riferimento ai bollettini di Aineva (info: www.aineva.it) o di Arpa Lombardia (info: www.arpalombardia.it), e delle proprie abilità si opta, con minime varianti, per la traccia più adatta. La tendenza è a tenersi vicini al limitare meridionale del bacino lacustre alpino, in questo periodo sommerso dalla neve. Evitiamo di abbassarci troppo fino al rifugio Città di Trento, posto a quota 2.449 metri.

Continuiamo quindi a sciare puntando al lago Mandrone, poco distante. È giunto il momento di mettere le pelli agli sci e cominciare la salita attraverso il ghiacciaio. Alla nostra destra è ormai alle spalle cima Payer (3.056) e svettano punta Pisgana (3.107), corno Bedole (3.221) e monte Mandrone (3.283). Si prende quota lungo quello che in estate è l’itinerario 236. Apprezziamo a sinistra la bellissima valle di Genova in cui si convogliano le acque di scioglimento del ghiacciaio.

 Ci si alza, disegnando qualche tornante, fino sotto le pendici tra il corno Bedole e il monte Mandrone. Cominciamo ora il graduale attraversamento della vedretta del Mandrone spostandoci sotto il versante settentrionale delle Lobbie. C’è chi decide di seguire più fedelmente la traccia estiva transitando davanti alla fronte del ghiacciaio senza aggirarla a nord come, invece, abbiamo fatto per l’occasione. Dopo il percorso è obbligato.

È il tratto più faticoso che si alza con ripidità a sinistra verso il passo della Lobbia Alta (3.030). Al colle pieghiamo a sinistra e, andando a ritroso, a poche decine di metri ecco il rifugio Ai caduti dell’Adamello, sotto la cima della Lobbia Alta che svetta a 3.196 metri di quota.