Da Teglio fino al santuario di Tirano
Il percorso
Panorami senza confine, ricchezza naturale, storica e culturale. Sono alcuni degli elementi che caratterizzano il Cammino mariano delle Alpi, da Piantedo a Tirano, in Valtellina. A tu per tu con se stessi, 90 chilometri a mezza costa fino al santuario della Madonna di Tirano, «Celeste patrona della Valtellina». Il trekking di fede viene raccontato sulla rivista Orobie di luglio 2022 nel reportage «Via infinito» con i testi del direttore Paolo Confalonieri e le fotografie di Roberto Ganassa.
Il Cammino mariano delle Alpi è un’idea dell’Associazione CammIkando di Tirano, accolta da Comune, rettoria del santuario e Provincia di Sondrio, che lo ha finanziato. Questa è la via occidentale, in cinque tappe, mentre in arrivo c’è la via orientale, da Bormio al santuario della Madonna di Tirano.
Ma torniamo alla via occidentale, composta dalle tappe Piantedo-Morbegno (19,6 chilometri), Morbegno-Berbenno di Valtellina (24,2), Berbenno di Valtellina-Sondrio (12,2), Sondrio-Teglio (22,5) e Teglio-Tirano (11).
Descriviamo proprio la quinta frazione del Cammino mariano delle Alpi. Quella che collega Teglio (posto a 850 metri di quota) a Tirano (440) è appunto l’ultima tappa della via occidentale.
Partendo dalla chiesa parrocchiale di Santa Eufemia, sorta sui resti di ben tre edifici precedenti, si snoda per circa 11 chilometri lungo la sponda retica della Valtellina, dove si trovano tuttora presenze vive dell’antica tradizione vitivinicola, testimoniata da molteplici esempi di architettura rurale.
C’è la possibilità di degustazione nelle principali cantine. Dopo aver attraversato sentieri e sterrate in mezzo ai vigneti che sovrastano Bianzone (480) e Villa di Tirano (440), si giunge al santuario della Madonna di Tirano, il monumento religioso più importante della provincia, meta di arrivo.
Il luogo è quello indicato dalla Vergine, apparsa a Mario Omodei il 29 settembre 1504: lontano dal borgo fortificato, strategico crocevia di strade ai piedi dell’antica chiesetta di Santa Perpetua (530) che domina l’ampia conca dalla sommità di un dosso disegnato dalla geometria dei vigneti.
Un viale alberato collega «Tirano vecchia» con piazza della basilica, luogo identitario per l’intera valle, percorso dal Trenino rosso del Bernina che ogni giorno transita a pochi metri dall’edificio.
Il santuario è espressione del Rinascimento lombardo. Per arredare la cappella privilegiata, nel 1519 il maestro del legno Giovan Angelo Del Maino allestì un grandioso altare quadrifronte, che permetteva ai fedeli di ammirare la statua della Madonna posta sulla sommità e di portarsi poi sul retro, per raccogliersi in preghiera.
Profanato al tempo di Napoleone, l’altare ligneo è stato sostituito da uno in marmo che ne riproduce l’assetto. Stupenda la statua in legno dipinto e dorato della Madonna di Tirano, dal 1946 patrona della Valtellina.
Le fotografie sono di Roberto Ganassa.
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