Itinerario BS

Con gli sci d'alpinismo sul pizzo di Gino

  • Scialpinismo
  • 3 ore 30 minuti
10 Febbraio 2023 / 12:30
0
1
1473
Scritto da Redazione Orobie
Itinerario

Con gli sci d'alpinismo sul pizzo di Gino

10 Febbraio 2023/ 12:30
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Scritto da Redazione Orobie
Itinerario

Con gli sci d'alpinismo sul pizzo di Gino

10 Febbraio 2023/ 12:30
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Scritto da Redazione Orobie

Il percorso

"Sul re Gino" è il titolo del reportage che la rivista Orobie di febbraio dedica a una bella escursione con gli sci da alpinismo in provincia di Como. Si sale sul pizzo di Gino, la piramide simbolo della valle Cavargna. Il racconto è affidato ai testi e alle fotografie di Paolo Ortelli.

Questa escursione di scialpinismo ci porta nelle Prealpi Luganesi, sulla sommità del pizzo di Gino, dal quale si può ammirare un meraviglioso panorama circolare. Chiamato anche Menone, è posto a 2.245 metri di quota tra la valle Albano e la valle Cavargna. Per questi luoghi passa l’Alta via dei monti larianioltre che le opere difensive della Linea Cadorna che risalgono alla Prima guerra mondiale

Giunti a Menaggio (Como), sulla sponda occidentale del Lario, si prosegue in direzione di Porlezza e, poco prima di Piano Porlezza, si prende a destra per Carlazzo-Valle Cavargna

Guarda l'animazione Relive dell'itinerario

Si sale così fino a San Nazzaro Val Cavargna, borgo di neppure 300 abitanti posto a circa 1.000 metri di altitudineOltrepassato l’abitato si parcheggia in località Revolè (1.050 m), punto di partenza della nostra uscita scialpinistica sulla montagna più elevata del comprensorio e di tutto il gruppo a sud del passo Sant’Jorio.

 Sci ai piedi, a seconda delle condizioni dell’innevamento, proseguiamo sulla stessa strada e, dopo avere superato due tornanti, continuiamo senza guadagnare quota per un lungo tratto in piano fino a un ponte e, successivamente, a Monti Fous (1.150 m). È qui che si inizia a salire.

Si oltrepassano le baite di Gromia e Zartigna (1.328 m) e, mantenendosi in prossimità della cresta, si giunge sulla dorsale sudovest, che si segue in direzione nordest, con pendenze a mano a mano sempre più ripide fino a toccare l’anticima del pizzo di Gino.

 Lasciati gli sci, si affronta a piedi l’ultimo tratto di cresta che, a seconda delle condizioni, necessita dei ramponi. È in breve che si arriva alla croce di vetta, punto di osservazione privilegiato per ammirare l’arco alpino, il lago di Como e le Prealpi  Lepontine: dal Monviso all’Adamello, dalla Presanella al monte Rosa, che tuttavia nasconde la visione del Monte Bianco.

 La discesa per fare ritorno al parcheggio di Revolè si effettua sullo stesso itinerario della salita. 

L’escursione scialpinistica è da affrontare con attenzione e buona forma fisicasempre con condizioni di neve sicuraPortare con sé i ramponi