Articolo

IMPRESA SUI QUATTROMILA DELLE ALPI

12 Ottobre 2016 / 15:10
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Scritto da Redazione Orobie
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IMPRESA SUI QUATTROMILA DELLE ALPI

12 Ottobre 2016/ 15:10
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Tutti i Quattromila delle Alpi, dalla Barre des Écrins al Bernina. E' il sogno realizzato da Marino Chemello che ce l'ha fatta senza essere un professionista delle scalate.

Quarantaquattrenne di Bassano del Grappa, agente C.A.M.P., in montagna ci va il sabato e la domenica, mettendo alla prova proprio i prodotti che vende. La sua è una grande passione alla ricerca di momenti indimenticabili in scenari da favola dove le rocce, la neve e il cielo sembrano toccarsi.

Marino ha tagliato questo traguardo lo scorso 23 agosto, arrivando sulla vetta della Jungfrau nelle Alpi Bernesi, completando un progetto partito otto anni prima e che ha visto ben ventiquattro compagni alternarsi al suo fianco. Non contento Chemello, per completare la collezione, ha salito, a piedi o con gli sci, alcuni Quattromila più di una volta, accumulando un totale di 98 vette, ben 126.280 metri di dislivello positivo.

"Tutto è cominciato abbastanza naturalmente, visto che l'alta montagna mi è sempre piaciuta e avevo un paio di amici con all'attivo una sessantina di vette – ha raccontato Marino – Il primo anno, lanciatissimo, ne ho salite addirittura 21 e negli anni successivi ho cercato di non perdere il ritmo, infilando sempre un paio di cime particolarmente impegnative a stagione, per non lasciarle in fondo". Perché se molti Quattromila non presentano particolari problemi tecnici, basti pensare a quelli del gruppo del Monte Rosa, altri sono piuttosto complicati.

Le soddisfazioni, manco a dirlo, sono state immense. "Tra i monti conquistati con gli sci ricordo in particolare il Dom – ha spiegato Chemello – mentre alpinisticamente mi ha entusiasmato la cresta di Peutérey con l'Aiguille Blanche, il Grand Pilier d'Angle, il  Monte Bianco. Quella volta siamo partiti da Bassano alle due del mattino, a mezzogiorno eravamo al rifugio Monzino e alle otto di sera ai bivacchi Eccles. Il giorno dopo siamo saliti al Col Eccles, siamo scesi in doppia nel bacino del Frêney e poi, raggiunto il Col de Peutérey, abbiamo toccato la vetta dell'Aiguille Blanche. Il terzo giorno siamo saliti al Grand Pilier d'Angle, al Monte Bianco da cui siamo scesi per il versante francese per rientrare in autostop in Italia».

Ora, l'agente C.A.M.P. pensa a nuove avventure: «A breve termine, a inizio novembre, vorrei tornare sul Cervino – ha rivelato – e poi dovrò decidermi a sistemare il mio ginocchio malandato, altrimenti i Quattromila li potrò guardare soltanto dal basso".