Questo tragico inverno si è portato via anche Carlalberto "Cala" Cimenti. 

Un'altra notizia tragica per gli appassionati di montagna, ma non soltanto, perché Cala Cimenti conquistava tutti con il suo grande e generoso sorriso.

L'alpinista torinese è morto ieri insieme all'amico Patrick Negro, travolti da una valanga sulle montagne vicine a casa, tra i comuni di Cesana e Sauze di Cesana. Cala e Patrick, entrambi di Pragelato, stavano praticando scialpinismo nella zona di Sestriere, quando sono stati investiti da una valanga in un canalone che scende verso la valle Argentera.

Cala Cimenti avrebbe compiuto  46 anni domenica. Aveva salito diversi Ottomila, ridiscesi con gli sci. Nel 2019 l'indimenticabile discesa con gli sci dal Nanga Parbat e dal Gasherbrum VII. Durante questa spedizione Cimenti aveva soccorso il compagno di cordata, Francesco Cassardo, rimanendogli accanto fino all'arrivo dei soccorsi. Carlalberto era sceso alla tenda che avevano montato prima dell'attacco alla vetta, per recuperare i sacchi a pelo e il fornelletto e poi tornare da Cassardo e assisterlo. Il giorno successivo Cassardo e Cimenti erano stati raggiunti da Denis Urubko, Don Bowe, Jaroslaw Zdanowich e Janusz Adamski, reduci dalla scalata al Gasherbrum II; e che avevano trasportato il medico scalatore torinese fino al campo avanzato, dove era potuto finalmente atterrare l'elicottero per portarlo in salvo.

Alpinismo, sci estremo, bicicletta e parapendio, Cala Cimenti era un atleta poliedrico. Lo ricordiamo anche noi per la sua grande passione per la montagna e per il sorriso contagioso.