"La montagna per tutti" sul Sentierone f...
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Il manto nevoso è sempre più effimero su Alpi e Appennini e con la crisi climatica e l’aumento delle temperature, la montagna cambia volto e colori e al bianco dell’inverno, si alternano sempre più prati verdi e vette con poca neve.
Termometro di questa situazione i dati sugli impianti sciistici sempre più in difficoltà tra chiusure e aperture a singhiozzo: 177 quelli temporaneamente chiusi, di cui 92 sull’arco alpino e 85 sull’Appennino. Salgono a 93 gli impianti aperti a singhiozzo (+9 rispetto al report precedente), dei quali ben 55 sugli Appennini.
Per aiutare il settore, lo scorso anno il ministero del Turismo ha destinati 148 milioni di euro per l’ammodernamento degli impianti di risalita e di innevamento artificiale a fronte dei soli 4 milioni destinati alla promozione dell’ecoturismo.
Il report di Legambiente prende in esame le singole regioni e per quanto riguarda la nostra sottolinea come la mancanza di neve, la contrazione della stagione invernale, i costi sempre più alti per il mantenimento delle infrastrutture, abbiano causato la chiusura di molti comprensori sciistici, contribuendo ad accentuare la tendenza di spopolamento delle aree montane.
In Lombardia sono stati censiti 21 edifici fatiscenti d’alta quota e impianti dismessi, nonostante questo - sottolinea Legambiente - continuano a essere indirizzati finanziamenti a progetti che riproducono lo stesso modello , in crisi anche a causa della riduzione dell’innevamento naturale, invece che sostenere nuove forme turistiche.
Decine di milioni di euro, stanziati per comprensori della Lombardia e sulle infrastrutture legate alle Olimpiadi Milano-Cortina 2026, che vedono Legambiente particolarmente critica.
Tra i progetti "maglie nere" ci sono due iniziative che hanno suscitato anche le proteste di numerosi enti e cittadini: "OltreLario: Triangolo Lariano meta dell’outdoor", che interessa il monte San Primo con un finanziamento di 5 milioni di euro per il potenziamento degli impianti sciistici, la realizzazione di un bacino per l'innevamento artificiale e piste per bob invernale ed estivo tra i 1200 e i 1600 metri di altitudine; e la captazione delle acque del lago Bianco al passo Gavia, per alimentare i cannoni sparaneve di Santa Caterina Valfurva, nonostante il lago si trovi all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio.
Il dossier cita anche le buone pratiche come le escursioni organizzate dal Parco delle Orobie Valtellinesi; il regolamento sull'utilizzo delle motoslitte a Campodolcino; è l'esperienza portata avanti dai volontari all'Alpe Giumello per far vivere una piccola stazione sciistica a misura di famiglia.
E su una proposta diversificata e resiliente di approccio all’ambiente montano lavora il progetto europeo "Beyond Snow", co-finanziato dall’Unione Europea tramite il programma Interreg Alpine Space, di cui Legambiente Lombardia è uno dei partner territoriali. L'iniziativa mira a coinvolgere le comunità locali in un modello turistico alternativo, pronto ad affrontare le sfide legate ai cambiamenti climatici e a a superare la dipendenza dalla neve, che possa generare benessere economico e sociale.
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